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Abbiamo già avuto modo di parlare di una serie di documentari del National Geographic e di come a volte i preppers ritratti adottassero atteggiamenti o strategie discutibili. Questa serie fino ad ora è stata alla portata solo di chi, tramite internet, è riuscita a procurarsi i video o a vedere alcuni brandelli di puntate su youtube, vimeo o simili siti di video hosting.

Il sito Blog TV ci informa che prossimamente questi episodi saranno a disposizione anche dell'audience italiana, con una chicca in più: noi altri...

 

 

Leggiamo infatti che:

A pochi mesi dalla fine del mondo, che secondo i Maya dovrebbe ‘cessare’ di esistere il prossimo 21 dicembre, “Doomsday Preppers” porta sul piccolo schermo proprio le fobie e soprattutto le ‘follie’ d’America, con decine di personaggi pronti all’Apocalisse da intervistare e soprattutto conoscere. Perché dinanzi a ciò che appare come inevitabile, si è ormai scatenata una caccia alla ‘resistenza’, fisica, mentale e perché no, persino finanziaria, attraverso gruppi di sconosciuti talmente certi della profezia Maya da prepararsi al ‘peggio’ nel migliore dei modi. Fox Italia, consapevole della forza dell’idea e dell’esistenza di personaggi simili anche nel nostro paese, realizzerà delle puntate ad hoc con il marchio totalmente tricolore. In arrivo in Italia a settembre, Doomsday Preppers è stato il programma più visto nella storia di National Geographic Channel Usa.

 

Ora... possiamo capire che un canale TV faccia leva sul sensazionalismo e sullo sberleffo per fare audience. Tuttavia non possiamo esimerci dal fare alcune precisazioni e rimandare al mittente alcuni concetti superficiali che non ci appartengono nè ci descrivono.

  • Nessuno, almeno da queste parti, ha parlato di fine del mondo, se non in senso lato. Negli ultimi anni, se non secoli, le previsioni sulla fine del mondo si sono susseguite ciclicamente e tutte sono state puntualmente smentite. L'Apocalisse appartiene all'ultimo libro della Bibbia, quindi per chi ha fede è un argomento da discutere con la Chiesa, che tra l'altro è stata la prima fomentatrice di profezie catastrofiche disattese con la profezia dell' anno 1000
  •  Anche noi abbiamo scherzato con la profezia Maya in precedenza, ma come è precisato nell' home page, non ci crediamo. Siamo certi che a natale di quest'anno saremo tutti a scartare i regali sotto l'albero, alla faccia di Quetzalcoatl.
  • I preppers non sono di per sè una categoria di persone fobiche o ansiose.  Piuttosto un prepper dovrebbe godere della serenità che gli viene dalla sua preparazione e dalle precauzioni che adotta, sia nel caso di una effettiva necessità sia nella vita di tutti i giorni. E' vero che alcuni, specie i neofiti, approcciano il prepping in uno stato di ansia, ma questo deriva dell'essersi resi conto all'improvviso di una serie di cose che prima si ignoravano. In questo senso il prepper è una persona che può vantare una consapevolezza della situazione intorno a sè superiore alla media delle altre persone.
  • Nessuno nega che, nelle fila dei prepper di tutto il mondo, siano presenti individui particolari o poco comuni, tuttavia pare che ogni settore della vita sociale possa contare tra le sue fila persone fuori dal consueto, nel bene e nel male. Non siamo personaggi... un minimo di rispetto crediamo ci sia dovuto. Non siamo neppure simili: ogni prepper ha una storia a sè, una sua filosofia e delle sue strategie e molto spesso queste possono essere molto diverse tra loro. Ovviamente la distanza con i non-prepper può essere talvolta ancora maggiore, ma questo per alcuni è un vanto dato lo stile di vita del "non-prepper" medio: vita sedentaria, teledipendenza, normalcy bias.

 

Ci rimane una speranza: se è vero che il programma è stato il più seguito nella storia del National Geographhic Channel allora abbiamo la speranza di far vedere ad un pubblico numeroso qualcosa di buono, qualcosa di cui poter essere fieri senza la paura di venir trasformati nell'ennesimo fenomeno da baraccone sacrificato per fare audience.

Possiamo dimostrare che ci sono persone (non personaggi) per cui il prepping è fondamentalmente buon senso, consapevolezza, preparazione, pensiero razionale, equilibrio e calma. Lontani da esaltazioni pseudo-militaristiche, paranoie socio-complottistiche, elucubrazioni fantapolitiche, pseudoscienze approssimative, ed improvvisazioni degli esperti dell'ultimo minuto...

 

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