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Coltelli & C

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20150119-ProgettazioneColtelloProseguiamo questa serie di articoli passando ad un po' di indispensabile teoria di base: è arrivato il momento di conoscere davvero come è fatto un coltello al fine di poteriniziare a delinearne il profilo con cognizione di causa e a chiamare le varie parti del coltello.

Queste informazioni costituiranno la base delle competenze necessarie alla progettazione: quando dovrà essere il ricasso? vogliamo un salvafilo? che curvatura vogliamo dare al bisello? Capire, porci e rispondere a queste domande farà la differenza tra un buon coltello e un lavoro mediocre.

 

Anatomia e terminologia

Iniziamo con una tabella con le parti principali del coltello e la loro descrizione. Come Leonardo DaVinci, gli studenti di belle arti fanno studi di anatomia proprio per avere un'idea precisa delle parti anatomiche che devono disegnare, delle loro proporzioni e delle forme che assumono nelle diverse attività. Quasi allo stesso modo noi studiamo le parti del coltello e come queste vengono utilizzate, i pregi e i difetti che possono presentare nell'uso, così da poter progettare un coltello che sia fatto su misura per quello che serve a noi.

 

20150119 AnatomiaColtello

BILANCIATURA baricentro del coltello. A seconda della destinazione d'uso del coltello, conviene che la bilanciatura cada più vicina all'impugnatura o alla punta.
BISELLO parte lavorata che dal piatto della lama arriva fino al tagliente. Ne esistono vari tipi (concava, convessa, piatta) ed ognuna ha la sua caratteristica peculiare.
CODOLO parte di acciaio nascosta dall'impugnatura. Esistono coltelli a codolo piendo (full tang) o a codolo nascosto. Nei full tang è possibile vedere l'acciaio lungo tutto il profilo del manico, mentre i coltelli scandi sono un classico esempio di coltelli a codolo nascosto.
CONTROFILO tagliente (affilato) presente anche nella parte superiore del coltello, tipico dei pugnali o altri coltelli ha
DORSO parte di maggior spessore della lama opposta al tagliente.
DRAGONA cordino che congiunge il pomolo e la guardia parallelamente all'impugnatura. Utile per impedire perdite accindentali del coltello in caso di lavori gravosi e/o difficoltosi.
FALSO CONTROFILO bisellatura nella parte anteriore del dorso della lama senza tagliente.
SALVADITO incavo/i ricavato/i nella manicatura (o nella lama) per favorire l'appoggio delle dita.
GUANCETTA ciascuna delle due parti che compongono la manicatura dei coltelli chiudibili e dei fissi full tang
GUARDIA blocco (solitamente metallico) tra l'impugnatura e lama, ha l'intento di evitare che la mano scivoli sul tagliente.
RICASSO la parte non tagliente, che si trova fra il manico e il tagliente del coltello.
RIVETTI piccoli tondini di metallo che vengono tagliati e ribattuti per fissare la manicatura al coltello. Possono essere decorativi, a vite o semplici. Oltre ai rivetti la manicatura è tenuta attaccata al codolo con colla epossidica bicomponente
SALVAFILO piccola incisione che separa il tagliente dal ricasso. talvolta fatta per facilitare le operazioni di bisellatura e affilatura
SGUSCIO chiamato anche erroneamente "Colasangue" perchè in passato si pensava potesse favorire l'uscita del sangue, ha la funzione di alleggerire la lama e dargli maggiore rigidità.
SPAZIATORI lamine di materiale metallico o plastico adottate a scopo estetico da interporre tra il codolo dei full tang e le guancette o in altre posizioni della manicatura.
TALLONE porzione del piatto lama più vicina all'impugnatura generalmente non affilata che spesso riporta incisioni o scritte.
FORTE primo terzo della lama più vicino al manico
MEDIO parte mediana della lama
DEBOLE ultimo terzo della lama vicino alla punta

(parzialmente tratto da http://forum.coltelleriacollini.it/)

Potrete trovare anche termini diversi, o più specifici, o sinonimi degli stessi. Tuttavia questi sono quelli principali.

 

Iniziare il design

Conosciuto un po' meglio come è fatto un coltello, è ora di passare alla progettazione. Dovremo tenere in conto il tipo di coltello che vogliamo fare, la sua forma e il materiale che abbiamo a disposizione.

Soprattutto all'inizio non dobbiamo lanciarci in disegni esagerati, presi da prodotti commerciali, dalla TV o dai videogiochi: questi modelli la maggior parte delle volte sono inutili, pericolosi, di difficile realizzazione e soprattutto non hanno alcuna utilità pratica. Nel disegnare la lama dobbiamo già pensare ai diversi passaggi che faremo durante la realizzazione, come taglieremo il metallo, come lo lavoreremo, e poi quanto sarà comodo da usare e da riaffilare.

Molti coltellinai studiano il disegno di un coltello per giorni, facendo prove, prototipi che poi scartano prima di arrivare al disegno ottimale. Una pratica diffusa è quella di ricreare il coltello in legno, plastica o cartone, e di simulare  l'uso che se ne farà per rendersi conto direttamente di eventuali difetti, parti troppo sporgenti, o spessori troppo esigui.

 

Due proposte

C'è un modello di coltello che interessa i neofiti alle primissime armi e i coltellinai più esperti: il kiridashi giapponese. E' un lama da lavoro essenziale, dalla caratteristica punta a bisturi, che permette al principiante di iniziare con un modello davvero semplice da fare. Gli esperti si dedicano a trovare forme sempre più particolareggiate di tirare fuori il meglio da questo coltello tradizionale. Il kiridashi poi è un ottimo esempio di neck-knife o di coltello da EDC.

 

     

Se abbiamo a disposizione una vecchia lima d'acciaio, un profilo molto interessante da cui iniziare è quello delle classiche lame Skandi, particolarmente semplici ed eleganti. Sono famose quelle della MORA Knives. Questi sono dei veri coltelli da sopravvivenza, senza inutili fronzoli. Sono modelli a codolo nascosto, ma non per questo sono più fragili o meno affidabili (se fatti bene).

   

 

Vi sono moltissimi profili reperibili in rete, forse all'inizio è bene cominciare con uno di quelli classici. Ricordando che lo strumento principale di un coltellinaio è la pazienza, conviene cominciare dai sentieri già battuti dagli esperti, per poi avventurarsi in cerca del proprio stile quando si avrà più esperienza.

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