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Dumpsterdiving è un termine inglese per indicare una delle attività intraprese da chi si dedica ad attività "verdi" come il riciclo ed il riutilizzo di beni, risorse, materie prime e strumenti. Potremmo tradurlo in italiano come "tuffo nel cassonetto", ma presentato così è difficile che lo troveremo tra le specialità olimpiche di Londra 2012.

Ma quali sono le caratteristiche di questa disciplina? Semplicissimo: sapendo che molto spesso, troppo spesso, le nostre discariche sono piene di oggetti e prodotti nuovi o seminuovi, ci si agginge ad una piccola caccia al tesoro in cui si punta a reperire all'interno dei cassonetti o altri contenitori per la spazzatura, questi bene per recuperarli e riportarli a nuova vita.

Le opinioni sul dumsterdiving sono molto diverse: alcuni lo trovano divertente, altri disgustoso. Ma quale è l'approccio che un prepper potrebbe avere riguardo questo non-sport ? Chi lo fa o lo farebbe?

 

 

La teoria

Partiamo da un po' di teoria e vediamo cosa possiamo imparare sulla tanto vituperata spazzatura. Vi proponiamo un interessante documentario intitolato "the Story of Stuff" ovvero "la storia delle cose" che descrive il ciclo di vita di un prodotto dalla sua realizzazione alla discarica vedendo tutte le implicazioni e relazioni dal punto di vista ecologico, economico politico e sociale

 

( seguito da altre due parti che potete trovare su youtube)

 

Ecco quindi che le nostre discariche sono piene di materiale che è (a seconda dei casi) nuovo, ancora utilizzabile, o comunque costituido da parti che hanno ancora la possibilità di essere utilizzate ed impiegate per altri scopi. Ha senso buttarle via e compromettere l'ambiente? Sicuramente no.

Chi ha avuto l'occasione di recarsi ad una discarica comunale ne ha certamente avuto la prova: computer con un paio di anni di vita, mobili ancora servibili, biciclette...

 

Dumpsterdiving da prepper.

Date queste premesse non dovrebbe stupire che un prepper sappia trasformasi in campione del tuffo carpiato da discarica. Spesso infatti i progetti pratici che perseguiamo hanno bisogno di materiali e di risorse che sono facilmente sostituibili o direttamente costituite da materiali di recupero. E quale modo migliore di recuperare questi materiali?

Inoltre, un prepper è tale in quanto immagina un futuro più cupo del presente, in cui procurarsi materiali e risorse non è semplice come andare dal negozio sotto casa. In questo scenario futuro il recupero di materiali da scarti, rifiuti o da altri prodotti sarà probabilmente la normalità: fare dumpsterdiving ora è quindi una forma di allenamento.

 

Cosa possiamo trovare?

Non c'è una lista precisa che si può stilare, ma ci sono certamente alcuni punti forti.

  • innanzitutto computers ed elettrodomestici: non ci si crede a vedere quanti sono buttati via e potrebbero essere resi funzionanti e magari regalati ad una scuola.
  • mobili ed oggetti di legno: se non vanno bene come mobili ed il legno non è plasitificato alla peggio vanno bene per il camino.
  • metallo in genere: con flessibile e saldatrice è difficile dare un limite a quello che ci si può fare e costruire 
  • vestiti ed accessori: con una buona cernina, la manualità necessarie ed un aiuto di threadbangers si può fare di tutto...

Esistono tuttavia anche altre possibilità. Ad esempio la cera che si può recuperare in ambienti parrocchiali o religiosi può essere riutilizzata per fare altre candele, il "fuoco in scatola" o le esche a forma di "sigaro".

 

Come farlo bene

Esistono dei consigli (chiamarle regole sarebbe esagerato) che si possono seguire quando si va a recuperare del materiale scartato:

  1. informarsi sulle leggi e regole vigenti nel posto (molte discariche comunali proibiscono categoricamente di prelevare alcunché)
  2. informarsi sui giorni di raccolta, per avventurarsi quando è quantitativamente più promettente
  3. mai andare "a caccia" quando piove o subito dopo la pioggia.
  4. vestirsi in modo appropriato, ovvero male ma in modo essere adeguatamente protetti
  5. portarsi guanti e strumenti, quali pinze, tronchesi o quello che serve per liberare le parti di cui abbiamo bisogno dal resto.
  6. fare attenzione a come ci si muove ed evitare di farsi male inutilmente.
  7. assicurarsi della precedente destinazione d'uso: ad esempio una tanica di plastica potrà essere reimpiegata per l'acqua solo se precedentemente è stata usata per alimenti, sicuramene non se era usata per prodotti chimici
  8. lasciare il posto pulito: non dobbiamo fare macello o peggiorare lo stato del posto in cui operiamo
  9. lavare bene i materiali recuperati

 

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