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Recentemente Nicolò ha perso la vita a causa di un pestaggio in discoteca a Lloret de Mar: gli anno riempito la testa di pugni e calci davanti a una folla totalmente inerte. Il fatto ci ha colpito per la sua violenza e non si può restare in silenzio a riguardo, allo stesso tempo non vogliamo mischiarci nel coro di parole inutili che abbondano su ogni media. Vogliamo piuttosto fornire una analisi del contesto in cui si sono svolti i fatti per chiarire alcuni punti.

 

Una precisazione

Questo articolo esprime un mix di considerazioni personali, opinioni, fatti e analisi al pari di tutte le testate giornalistiche in  questi giorni. Il nostro però sarà sicuramente una voce fuori dal coro perchè forniremo un parere crudo e diretto del contesto in cui si sono svolti i fatti, tenendoci lontani dalla ricerca del dramma e del sensazionalismo inutile tanto cara alle nostre TV e ai nostri giornali.

Contemporaneamente però vogliamo chiarire fin da subito che non siamo qui a dare colpe o ad attribuire responsabilità, operazione postuma tanto inutile quando dannosa e deresponsabilizzante. Men che meno vogliamo che passino messaggi quali "se l'è andata a cercare", "colpa dei genitori", o altre stupidaggini lontane dal nostro pensiero.

 

Lloret de Mar

Lloret de Mar è un posto di merda. Diciamolo chiaramente subito senza tanti inutili giri di parole. Chi c'è stato ha avuto modo di constatare quanto questo Comune spagnolo d'estate diventi il ricettacolo di un particolare tipo di turismo: è infatti la meta di riferimento per giovani e giovanissimi (la fascia d'età più rappresentata è quella dai 18 ai 25) che con pochi soldi in tasca cercano il divertimento senza regole e senza freni che può realizzarsi in diversi modi. A Lloret de Mar c'è il mare, ma la cosa che certo non manca sono alberghetti e affittacamere economici, fast food scadenti, negozi di souvenir, baracchini di alcolici e ciringuiti, sale giochi e discoteche. I giovani turisti non vanno certo a Lloret per il mare (che possono trovare lungo tutta la costa) quanto per tutto il resto.

Lloret de Mar è noto per questa sua "particolarità", al punto che le stesse agenzie turistiche che preparano pacchetti di viaggio dicono esplicitamente ai ragazzi "vai nella discoteca, prendi il braccialetto 'all-inclusive' che con 10/15€ hai i free drink e bevi fin che vuoi". Non stupisce che la mattina presto si possano incontrare con facilità per strada le pozze di vomito in cui la parte residua di quell'alcool è andata a finire. La facilità con cui ci si può procurare da bere è subito seguita da quella con cui ci si procurano altre sostanze.  Il primo parcheggio che si trova arrivando a Llored de Mar in auto è quello dei pullman che collegano il comune col resto della regione: qui è facile vedere i ragazzi ubriachi, sia quelli appena arrivati che quelli che partono a vacanze terminate. 

I giovanissimi ogni estate vengono da tutta Europa alla ricerca di tutto quello che a Lloret de Mar è chiaramente facile trovare: ragazzi vengono da Inghilterra, Germania, Italia, Spagna e tutta l'Europa dell'est. Questo ovviamente porta ad una situazione complicata anche per la gestione dell'ordine pubblico. Non stupisce affatto che i "Mossos d'Esquadra" siano chiamati ogni sera a sedare risse e diverbi, a verbalizzare denunce di vario genere compresi borseggi e molestie. L'unico esito che ci si può aspettare da una situazione del genere è un caos, e non certo opere umanitarie, riflessioni e progetti per il futuro del mondo, gruppi di lavoro sulla geopolitica.

Precisiamo che queste non sono le impressioni di un chierichetto di paese o di un boyscout in calzoncini che non ha mai visto il mondo. Basta fare una veloce ricerca in rete su Google Immagini o su Youtube per farsi un'idea dei video che sono postati dai ragazzi stessi, non c'è testimonianza più diretta e credibile. Allo stesso tempo va ricordato che posti analoghi si possono trovare in altre parti del mondo, e che in queste possiamo trovare le stesse situazioni problematiche dagli stessi esiti.

 

Il pubblico passivo

Di questo omicidio, come giustamente hanno già detto molti, una delle cose che fa più impressione è la presenza di decine e decine di persone nella discoteca che hanno assistito passivamente alla scena senza intervenire (a parte gli amici di Nicolò), senza fare il minimo gesto che, forse, avrebbe salvato la vita al ragazzo a terra.

Molti hanno cercato spiegare tutto questo con analisi sociologiche che additano ora la famiglia, ora internet, ora i media, o l'uso del cellulare per spettacolarizzare tutto. La nostra idea è diversa e più semplice: si tratta semplicemente di gente di merda, degna frequentatrice di quel genere di posti. Non c'è altro da fare se non constatare che chi si reca in certi posti alla ricerca di certi tipi di divertimento abbia facilmente un tipo di comportamento del tutto in linea con quello tenuto dagli  zombie presenti: zitti, fermi, passivi, apatici, lobotomizzati, praticamente disumani, come disumana è stata la loro capacità di stare a guardare un ragazzo mentre veniva ucciso a calci davanti ai loro occhi a pochi metri di distanza. Di certo non stiamo parlando del "la meglio gioventù" e neppure dei famosi "cervelli in fuga" (da li probabilmente i cervelli non ci sono mai passati e anzi sono sicuramente fuggiti).

Non sono ricevibili altre spiegazioni garantiste per cui "avevano paura", "non sapevano che fare". Questi semmai sono degli aggravanti! E non è credibile che di almeno 100 presenti nessuno abbia avuto il coraggio di raccogliere 4/5 persone a semplicemente portare via un ragazzo dal pavimento. E se davvero fosse così, questo non può che confermare il fatto che si trattasse di zombie e/o di gente di merda.

 

Gli aggressori

Su queste bestie c'è poco da dire. Chi ancora ha un minimo di mente lucida non riuscirà mai a trovare una spiegazione plausibile per quello che hanno fatto, per il semplice motivo che non c'è e non ci può essere ragione accettabile per un omicidio di questo tipo tra ragazzi che non si sono mai visti prima. La speranza è che il giudice voglia rinchiudere i responsabili per almeno 30 anni dato che questo gesto in certi contesti viene persino portato con orgoglio e "fa curriculum". La speranza pare già svanire dato che dopo pochi giorni due dei tre fermati è a piede libero.

 

Il punto di vista prepper

Noi, come prepper, non possiamo che avere un ennesima conferma di una deriva sociale preoccupante.

Per mero profitto si sono create nuove generazioni di insensibili, egoisti, apatici e asociali, facili da controllare con sottoprodotti economici, pieni di boria e di violenza repressa pronta ad uscire alla prima malaugurata occasione. Sono pronti ad accalcarsi in luoghi caotici in cui ricercare una fuga dalla realtà e una assenza di regole, ma pur ammassati tra loro non potrebbero essere più distanti, dato che sono pronti ad uccidersi e a lasciare che un loro simile venga ucciso senza intervenire. Non c'è animale al mondo che si comporti in questo modo.

Questo per noi significa che due ingredienti sociali (sebbene di asocialità si tratti) del perfetto SHTF sono già evidentemente presenti nelle società in cui viviamo. 

Una volta facevano effetto espressioni come "mors tua, vita mea" o "homo homini lupus", ma è doveroso dover constatare che siamo andati molto oltre, al punto di poter scaricare sui nostri simili questo tipo di ferocia anche senza necessità primordiali come quella di salvarsi la vita.

Figuriamoci quando ci sarà. 

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