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Stile di Vita

20131127-Coloni2Analizzando nel contesto storico del periodo 1690-1760 i concetti da uno a otto esposti nella parte prima, viene spontaneo chiedersi se non si tenda a sottovalutare le implicazioni reali sia della sopravvivenza che della sostenibilita’. E’ un dubbio perfettamente lecito, d’altra parte per molti questa prospettiva rimane a livello di ipotesi o simulazione.

Guardando al passato si ottiene una prospettiva piu’ reale della concatenazione tra problematiche-soluzioni-risultati, sia nel breve termine (contesto di soppravvivenza), sia nel medio e lungo termine (contesto di sostenibilita’). Osserviamo quindi alcuni casi storici reali che ci permetteranno di capire meglio I concetti visti nel precedente articolo.

 

Concetto 1: la sorpavvivenza solitaria
Circa 2 secoli fa esistevano le figure dei Longhunter, Woods Runner (Coureur des Bois per i Francesi), Ranger e Scout.

Queste diverse figure si avventuravano per periodi relativamente lunghi (da poche settimane a qualche mese) nelle foreste inesplorate del Nord America, spesso da soli, dipendendo esclusivamente sulle loro capacita’ e con gli equipaggiamenti che potevano portare a spalla (il kit dell'epoca).

Questi individui sapevano fare un fuoco con acciarino/selce e con l’acciarino del fucile in qualsiasi condizione climatica, erano  esperti nell'uso e manutenzione del fucile, si facevano da se le munizioni(cartucce per fucile in carta), macellavano e preparavano la cacciagione, affilavano lame, sapevano combattere, praticavano tecniche di guerriglia (inventate durante la Guerra dei 10 anni), conciavano pelli, costruivano rifugi, sapevano mantenere la temperature corporea in inverno, costruivano corde, fabbricavano mocassini e racchette da neve, costruivano impugnature per ascie e tomahawk. Erano anche esperti di pesca, caccia con fucile e trappole, tecniche di evasione e di inseguimento (sia di animali, che di uomini), tecniche di lavorazione del legno, navigazione, cucina da campo, riparazione e costruzione di capi di vestiario, tecniche di essiccazione della carne e di altri cibi. Inoltre conoscevano le proprieta’ delle piante per la preparazione di esche e medicamenti, mappatura, lavorazione della pelle.

Risulta subito evidente che, anche con l’ausilio di materiali piu’ moderni, il bagaglio di conoscenze per sopravvivere per lunghi periodi non e’ alla portata di tutti. Va’ anche precisato che questi individui avevano un’eta’ che si aggirava dai 20 ai 35 anni e che, solo pochi (come Daniel Boone), arrivavano a tarda eta’ (che all'epoca voleva dire 50 anni!) e ovviamente, non si portavano dietro vecchi, donne e bambini.

E’ abbastanza immediato concludere che la soppravvivenza pura per periodi lunghi e’ una pratica estremamente pesante sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psichico.
Questo scenario inoltre pone notevoli barriere alle attivita’ basilari connesse alla continuazione della specie tenendoci costantemente sull’ orlo dell’estinzione.


Concetto 2: il bisogno di una comunità
I coloni tendevano all’aggregazione per tutta una serie di motivi. In primis il vecchio detto che l’unione fa’ la forza. Le necessita’ di una comunita’ si dividono in primarie e indotte.
le primarie sono di immediate identificazione: un riparo, cibo, acqua, vestiario, assistenza medica, igiene.
le necessita’ indotte sono quelle tramite cui possiamo far fronte a quelle primarie: costruzione attrezzi di ogni genere, di armi, filatura tessuti, di contenitori e altre conoscenze utili a far fronte lla necessita’ primarie.

I coloni ebbero un problema fondamentale inizialmente: provenivano da quella che allora era considerata la civilizzazione (come noi), con un tessuto sociale ed economico consolidato. All’arrivo nel nuovo continente si resero conto che  provvedere alle necessita’ primarie (costruzione di una casa, cibo , acqua...) senza una comunita’ risultava quasi impossibile. Questa estrema durezza portò in alcuni casi all’ estinzione delle comunità o nel ritorno in Europa qi quel che ne rimaneva.

Pensiamo per un attimo alle implicazioni di dover provvedere, da soli o anche con l’aiuto di una moglie, all’agricoltura, alla caccia, alla difesa, all’allevamento, alle riparazioni, all’ assistenza medica, alla costruzione e riparazione di attrezzi, utensili e altri, alla tessitura, taglio e cucitura di capi di vestiario e calzature, alla macellazione e conservazione della selvaggina,alla conciatura delle pelli,  ecc.  Basterebbe una giornata di 24 ore di lavoro? Forse, ma sicuramente sarebbe una corsa verso la consumazione per fatica. Basta provare a spaccare legna sufficiente per riscaldare una famiglia per un solo giorno per farsene un'idea.  E' chiaro che la comunita’ o il gruppo diventa un punto di forza.

 

Concetto 3: la sostenibilità
Emerge chiaramente quindi che se le problematiche non vengono analizzate e affrontate nell’ottica del lungo termine, in caso di situazioni durature la soppravvivenza viene messa in seria discussione.

 

Concetti 4, 5, 6 & 7: Risorse, organizzazione e pianificazione
I coloni avevano ben chiara la differenza tra necessitàe velleità. Abbracciare questa distinzione é un primo passo concreto verso la sostenibilità.

Negli annunci di partenze dal vecchio continente, spesso, venivano richieste posizioni specifiche per costruire le comunita’ di base. Le conoscenze artiginali e intellettuali degli individui erano al servizio della comunita’ che in cambio supportava il singol in casi di necessità: “tutti per uno, uno per tutti”.
La capacita’ di adattamento e lo sfruttamento responsabile delle risorse non era un concetto sconosciuto per i coloni, pena severe conseguenze. Il concetto e’ stato dimenticato abbastanza di recente...


Concetto 8: economia e baratto
Oggi molto pochi tra noi ha avuto esperienze dirette in merito, il che ci porta a non saper valutare cosa effettivamente sia necessario, e quindi barattabile, in
società come quelle che stiamo considerando. In quel periodo un buon fucile, un buon coltello, una buona pentola ed altri strumenti del genere, erano enormemente piu’ stimate rispetto ad altre mondanità.

 

Paolo B. per prepper.it

 

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