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Preparazione

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La terra continua a tremare nel Nord Italia. Dopo le scosse registrate giorni fa in Emilia oggi ne è stata avvertita un'altra. Alcuni le chiamano "scosse di assestamento", altri "fenomeni congiunti": in questi casi la terminologia scientifica corretta scende a patti con le espressioni della gente comune che si rincorrono sui mezzi di informazione.

Ma non sono solo i termini ad essere bistrattati in queste situazioni. Come purtroppo accade spesso in questi casi i consigli e le indicazioni su cosa fare sono un misto di indicazioni delle autorità competenti, sentito dire, informazioni prese dalla TV e consigli della nonna. Diventa allora quasi un obbligo per questo sito dare le indicazioni corrette su cosa fare e cosa NON fare, dando spiegazioni chiare e motivando le scelte fatte, riportando anche le indicazioni della protezione civile e mettendo in evidenza i consigli sbagliati che potrebbero costarci la vita.

Vediamo quindi lo scenario possibile e cosa fare: siamo a casa con tutta la famiglia, potrebbero essere le 15.00 oppure le 23.00, all'improvviso sentiamo la scossa. Che si fa?

 

Durante la scossa

Pare (ma non tutti gli studiosi sono concordi su questo punto) che i terremoti non si possano prevedere. Diciamo quindi che sentiremo la scossa e ne saremo presi alla sprovvista. Le prime cose che ci hanno insegnato a fare sono:

  • cercare riparo sotto il tavolo
  • cercare riparo nel vano di una porta di un muro portante

Queste sono indicazioni degli anni '60 e potrebbero non funzionare o dare esiti addirittura peggiori. Una volta infatti i mobili erano in legno massello e le case avevano muri portanti. Oggi le case sono costruite su un sistema di pilastri e travi e non di MURI portanti, come si può vedere in un cantiere in costruzione. quindi la probabilità che troviamo il muro portante è molto più bassa che un tempo. Inoltre molti hanno in casa un bellissimo tavolo di design svedese dal nome impronunciabile fatto in truciolare pressato rivestito in betulla su cui è vivamente sconsigliato di salire in piedi perché di sicuro non reggerebbe...

 

Regola #1: Non esistono regole "no brainer" da ingoiare e ripetere a pappagallo senza capire

Regola #2: Va capito il senso delle istruzioni e capire se/come vanno adattate al nostro caso specifico

 

Sta a noi trovare il riparo più solido sotto cui mettere al riparo noi stessi ed i nostri cari. Sia esso un mobile, una costruzione in muratura o altro. La funzione di questo riparo è prevalentemente quella di ripararci dalla caduta di oggetti quali mobili, soprammobili, suppellettili e calcinacci di dimensioni minori che potrebbero caderci addosso. E' improbabile che tali ripari siano adeguati a proteggerci nel caso più catastrofico del crollo dell'edificio.

 

Appena finita la scossa

Il primo pensiero deve essere quello di evacuare l'edificio portando con sè tutta la famiglia per dirigersi verso un punto di raccolta prestabilito o anche semplicemente all'aperto lontano da altri edifici. Questa operazione deve avvenire in modo rapido ed efficiente ma senza fretta, senza correre e cercando di rimanere lucidi e presenti senza cadere nel panico. Dopo la prima scossa possono infatti essercene altre a breve distanza (minuti o secondi).

La prima operazione da fare è mettersi le scarpe. Senza di queste tutte le operazioni successive potrebbero essere gravemente ostacolate. Piuttosto in mutande, ma con le scarpe...

In questo caso, la nostra fida Bug Out Bag (BOB) e gli altri accessori vanno agguantati in brevissimo tempo per procedere poi velocemente verso un luogo aperto. Se per sfortuna la BOB non è raggiungibile o è incastrata sotto mobili e macerie non bisogna insistere nel recuperarla per non perdere tempo.

 

Regola #3: Mettersi le scarpe !!  E' fondamentale.

Regola #4: La Bug Out Bag deve essere a portata di mano in un posto facilmente raggiungibile

Regola #5: Se la Bug Out Bag o altro materiale non sono immediatamente raggiungibili vanno abbandonati

 

Lasciare l'edificio

Abbandonare l'edificio procedendo con calma, senza correre. Nonostante tutti i consigli è logico aspettarsi di essere spaventati, agitati, poco lucidi, e quindi molti errori verrano commessi anche nella migliore delle ipotesi. Correre sarebbe uno di questi: muoversi senza consapevolezza in un ambiente pericoloso e pericolante potrebbe aggiungere l'emergenza di una ferita, distorsione o altro. Non prendiamo l'ascensore per nessun motivo. Assicuriamoci passo per passo dello stato dell'edificio e del percorso più sicuro. Evitiamo di passare in punti pericolanti, crollati o evidentemente instabili.

 

Regola #6: Niente panico, sforziamoci di mantenere la calma

Regola #7: Abbandonare l'edificio seguendo un percorso più sicuro possibile. Non prendere l'ascensore.

 

La prima destinazione

Una volta fuori dall'edificio è importante spostarsi in una zona all'aperto quale un parcheggio o un parco che disti il più possibile dagli altri edifici e dalle strutture industriali. Vicoli e carruggi sono estremamente pericolosi in questi momenti, data la possibilità di crolli di varia entità e l'affollamento. Quello che vogliamo fare è allontanarci da ogni possibile fonte di pericolo:

  • persone in preda al panico (che potremo andare ad aiutare in un secondo momento)
  • calcinacci, mattoni, vasi di fiori, vetri o altri oggetti che possono cadere da palazzi e balconi
  • canaline del gas danneggiate dalla scossa
  • fili della corrente scoperti e alimentati
  • stabilimenti industriali pericolosi (prodotti chimici, alta tensione, gas)

Una volta raggiunta questa destinazione è opportuno fare un primo controllo.

  • ci siamo tutti?
  • stiamo tutti bene?
  • cosa siamo riusciti a portare con noi?
  • abbiamo dell'acqua, delle coperte, un kit di pronto soccorso o altro?
  • cosa vediamo attorno a noi e in che condizioni sono le altre persone?

 

Regola #8: Dirigersi verso un luogo aperto e lontano dalle fonti di pericolo

Regola #9: Fare un primo punto della situazione

Regola #10: Coordinarsi coi soccorsi

 

A questo punto è meglio evitare di usare il telefono (che abbiamo con noi, vero?) dato che molto probabilmente le linee non funzioneranno, e che sicuramente vanno lasciate libere per le emergenze.

In questo momento, se abbiamo attorno a noi dei feriti la priorità diventa portare o trovare soccorso. Se tutti sono salvi e la situazione si mantiene stabile per alcune ore possiamo pensare che il peggio sia passato. A questo punto possiamo aspettare e riporre fiducia in noi stessi e nelle autorità competenti quali protezione civile, croce rossa, esercito.

 

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