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Preparazione

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20120320-rule3Forse non è corretto chiamarla "regola": nel survival non esistono regole, di nessun tipo e di nessun livello. Ogni situazione è a se e non esistono dettami che possono essere applicati così come sono a tutte le diverse situazioni. Forse è più corretto chiamarle "principi di base".

Tuttavia nel survival è largamente condivisa ed accettata "la regola del tre", a volte con qualche variante minore. 

Come solitamente si fa per gli aspetti concettuali/teorici del survival , i principi sono volutamente mantenuti il più semplice possibile, e facili da ricordare, ad esempio tramite l'uso di acronimi o altri sistemi di memorizzazione. Questo perchè nel momento dell'emergenza non si possono ne commettere errori, ne perdere tempo prezioso nel ricordarsi cosa bisogna fare.

La regola del 3 ha come scopo quello di mettere nell'ordine giusto gli elementi che possono portarci alla morte in caso di incidente o emergenza. Una volta messi in ordine è più semplice sapere quale livello di importanza ed urgenza hanno i diversi aspetti di una emergenza.

"Posso sopravvivere:

  • 3 minuti senza aria
  • 3 ore senza riparo
  • 3 giorni senza acqua
  • 3 settimane senza cibo"

Alcuni, più romantici (o consapevoli degli aspetti spicologici), aggiungono anche:

  • 3 mesi senza speranza
  • 3 anni senza amore"

Il significato dei singoli "3" è abbastanza intuitivo e si rifà alla sopportazione media di un individuo in buona salute alla privazione di una delle principali fonti di sostentamento fisico. A volte suscita perplessità la parte "3 ore senza riparo": questa si riferisce ai casi di condizioni ambientali o climatiche avverse quali quelle che si possono trovare nei deserti caldi (rischio insolazione e disidratazione) in alta montagna o in mare aperto (a rischio ipotermia). Si sono ovviamente verificati più volte casi di soggetti che hanno sopportato quelle privazioni per periodi più lunghi, tuttavia possiamo considerare l'approssimazione come efficace rispetto al suo scopo.

Risultano quindi subito chiare due cose:

  • abbiamo una lista di priorità in base a cui considerare quali azioni mettere in atto per prime
  • non può essere definita una regola per ogni individuo: c'è chi riesce a tenere il fiato 1 minuto, chi 5, e anche la sopportazione della fame e della sete sono molto soggettive ed influenzate da elemendi al contorno quali l'alimentazione dei giorni o mesi precedenti e il dispendio calorico (a sua volta dovuto a tanti diversi fattori)
  • non può essere definita una regola : non è infatti detto che mi trovi sempre in una situazione in cui tutti questi aspetti (ventilazione, mantenimento della temperatura corporea, provviste) siano contemporaneamente a rischio e quindi, in alcune specifiche situazioni le priorità possono cambiare

La regola del tre può essere utilizzata per diverse cose nell'ambito del survival. Ovviamente la dobbiamo prendere in esame nel momento di un disastro o di una emergenza in cui la nostra vita potrebbe essere in pericolo, ma possiamo anche prenderla in considerazione quando approntiamo il nostro kit di sopravvivenza o quando analizziamo uno scenario e prepariamo una strategia da mettere in atto.

 

 

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