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SHTF & C.

20140117-bombettaLe moderne bombe atomiche sono molto più piccole e meno potenti di quelle della querra fredda, spostando la minaccia nucleare da un'evento bellico su scala mondiale ad una minaccia terroristica su scala molto più ridotta. La preparazione, quindi, è tutta da rivedere in quest'ottica.

Quando a lungo dobbiamo nasconderci per evitare gli effetti del fallout? Come prendere le decisioni giuste in mancanza di tati fondamentali come la potenza dell'orgigno, la direzione del vento, e tutte le competenze necessarie?

L'esercizio che vi proponiamo oggi è un piano da adottare in caso detonazione in prossimità di aree urbane e successivo fallout, ritagliato su misura per il prepper comune che girandosi all'improvviso vede all'orizzonte... toh! un fungo atomico!

 

Non sono più gli anni 80...

Erano gli anni di "We are the world", "Tarzan Boy", o "I like Chopin", ma anche (e più appropriati) "Russians" ("in Europe and America ther's a growing feeling of hysteria...") e "The final Countdown" ("will things ever be the same again?") canzoni che raccontavano l'ansia della guerra fredda tra USA e URRS. Da allora, oltre che la musica, sono cambiati anche le minacce nucleari...
Con la fine della guerra fredda molti degli studi in materia sono passati in secondo o terzo piano o persino abbandonati. Le bombe hanno perso potenza, passando da 10 megatoni a 10 kilotoni, sono di dimensioni ridottissime e tecnologicamente anni luce più avanti... In poche parole perfette per un uso di tipo terroristico. Inoltre, questo cambiamento rende obsoleti ed inadeguaditutte le teoire e gli studi fatti quando il muro di berlino era ancora su sono diventati.

Una bomba da 1 kilotone produrrà una deflagrazione la cui pressione distruggerà tutto nel raggio di 1km, e produrrà forti radiazioni per un raggio di 4km. Quindi, se la nostra città venisse colpita, ci sono quindi concrete possibilità che ci siano molti superstiti in una zona completamente devastata. Difficile dire comunque se questa sia una notizia positiva o meno, ma di certo ci lancia un interrogativo: che fare? come prepararci?


Dopo la detonazione
Se la detonazione non ci ha inceneriti all'istante la prima preoccupazione saranno le radiazioni dirette e di ricaduda. Essendo cambiate le bombe e la loro portata, i bunker antiatomici non sono più gli unici edifici idonei a fornire una protezione idonea.
Dovremo trovare uno di questi edifici entro massimo 30 minuti dalla detonazione. Più strati di materiale denso e pesante mettiamo tra noi e l'esplosione e meglio è: cemento, terra, metallo, muri spessi. In cancanza di meglio un sotterraneo, una stazione della metropolitana, una cantina profonda possono aiutare. Possiamo cercare ed individuare questi punti nella nostra città vicini al lavoro e a casa.
Una volta rintanati in questo rifugio dovremo idealmente rimanervi fino all'arrivo dei soccorsi. Se questo non succede non dobbiamo uscire prima di 24 ore.

 

Come funziona il fallout
La parte più dannosa del fallout è la prima, che è composta dalle particelle più pesanti che si depositano sul terreno in alcune ore nella zona vicina alla detonazione, influenzate la direzione del vento. L'esposizione a queste particelle è quella che causa danni fisici immediati, metre per quelli a lungo termine... c'è poco da fare. Queste particelle, dopo l'esplosione, hanno un tempo di decadimento relativamente rapido, rendendole via via meno pericolose nelle 24/48 ore successive.

Dopo l'esplosione ci sarà una zona fortemente contaminata da queste particelle. Dobbiamo individuare e starne fuori. In questo senso qualsiasi cosa possa trasportare le particelle è da tenere sotto controllo: vento, acqua, spostamento di merci, contatto con persone che provengono da quella zona.
Dovremo evitare il contatto con la polvere, aqua, pioggia... la suola delle scarpe sarà probabilmente tra le fonti di pericolo più grandi. Indispensabili le maschere anti-gas con filtri adeguati: respirare la polvere contaminata potrebbe essere letale. Se ne abbiamo la possibilità (acqua pulita) una doccia energica eliminerà eventuali residui.
Dopo, nei giorni successivi, è necessario seguire la profilassi medica prevista.

 

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