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SHTF & C.

20131111-filippineE' su tutti i giornali l'orrore e la tragedia che si sono scatenati sulle Filippine nelle ultime ore. Il bilancio delle vittime in questo momento è già salito a 20.000 morti, ma è ancora provvisorio. Ma il numero delle persone che a vario titolo hanno subito danni causati dal passaggio del tifone Haiyan potrebbe essere di 4 milioni di pesone. Il paese è praticamente in ginocchio.

Diamo un'occhiata da Prepper: cosa è stato fatto, cosa si poteva fare, e cosa possiamo fare noi da qui per aiutarli.

 

La situazione

Il tifone Haiyan si è abbattuto sulle Filippine, in particolare sulla città di Tacloban, con venti che hanno raggiunto punte di 275Km/h devastando tutto quello chehanno trovato sul loro cammino. Il tifone è di categoria 5, la massima prevista dalla scala, e erano 50 anni che non si aveva notizia di un tifone di questa potenza. Dei 10.000 morti accertati nel weekend, ben il 40% sarebbero giovani sotto i 18 anni e bambini. Superate le Filippine il tifone si sta dirigendo verso il Vietnam dove la popolazione è già stata fatta evaquare dalle zone più a rischio.

Solo come nota (e senza pensare che questo possa in qualche modo aggravare la situazione già tragica) segnaliamo che pare siano dispersi anche alcuni italiani che la Farnesina non è riuscita a contattare.

 

Iniziano i saccheggi.
La situazione, vista da prepper, è quella dello SHTF per definizione: mancano acqua, cibo, medicinali. Il soccorso delle ONG è rallentato dalle evidenti situazioni di impercorribilità delle strade. Il tifone si è portato via tutto e ha lascaito ogni singolo oggetto in uno stato di totale abbandono e distruzione.

Si sono verificati i primi saccheggi, nonostante si stia cercando di tenere sotto controllo la situazione. Va sottolineato, tuttavia, che non è rimasto in piedi nulla: ogni casa, negozio, veicolo è attualmente ridotto in macerie, rendendo impossibile stabilire cosa appartenga a chi. I resti di quella che, poche ore prima, era una città sono sparsi ovunque. Questi due elementi, uniti all'indiscutibile stato di necessità aggravano l’allarme creato dalle notizie che ci giungono. In molte delle foto disponibili, infatti, vediamo che l'intera zona è stata livellata a non più di due metri d'altezza.

Molte organizzazioni umanitarie hanno già iniziato la difficilissima distribuzione dei soccorsi, polizia ed esercito sono già stati fatti convergere nella zona. Questo nella speranza di non far degenerare una situazione già al limite.

 

Cosa si poteva fare

Non possiamo esimerci, vista la nostra filosofia di vita, dal chiederci cosa avremmo potuto fare noi al posto loro, ben inteso che questo non vuole essere assolutamente motivo di critica e che siamo ben consapevoli che, al sicuro e a posteriori, questo è un facile esercizio.

  • L'allerta meteo è stata data con alcune ore di anticipo, in una zona già abituata a queste manifestazioni metereologiche. Data la potenza del fenomeno atteso pare di capire che ci fossero ben poche possibilità.
  • Si poteva optare forse per un bugging out, ma a centinaia di kilometri di distanza dal percorso atteso del tifone, sperando che la direzione fosse stata prevista con adeguata precisione. Questo forse avrebbe permesso di evitare almeno gli effetti immediati più forti.
  • Contemporaneamente sarebbe stato necessario tenersi costantemente informati sulla traiettoria del tifone, utilizzando quante più fonti possibile per seguire l'andamento del meteo.
  • Necessario portare sicuramente con se abbondanti scorte di cibo e probabilmente anche di acqua oltre che tutto il necessario per filtrarla e potabilizzarla. Medicinali, contante, documenti, ed ogni altro strumento necessario.
  • Tra gli strumenti più utili in questa situazione sembrano esserci: un poncho impermeabile (non un ombrello), un telo plastico occhiellato, teli e buste di plastica, contenitori per l'acqua (pulita), stivali o calzature adatte a camminare tra le rivine senza ferisi i piedi, torcia e batterie di riserva, apparati radio per le comunicazioni

 

Cosa possiamo ancora fare

In queste ore le Nazioni Unite e l'Unione europea si sono già messe in moto al fianco ti moltissime associazioni umanitarie per portare soccorso il prima possibile. Tra i corpi che si stanno prodigando per portare soccorso ci sono anche i Marines americani.

 

Prepper.it invita tutti a portare il proprio aiuto con una donazione.

Segnaliamo qui sotto le ONG che si sono già attivate in tal senso

  • UNICEF
    • -bollettino di c/c postale numero 745.000, intestato a UNICEF Italia, specificando la causale “Emergenza Filippine”;
    • - carta di credito online sul sito www.unicef.it,  oppure telefonando al Numero Verde UNICEF 800 745 000;
    • - bonifico bancario sul conto corrente intestato a UNICEF Italia su Banca Popolare Etica: IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051, specificando la causale “Emergenza Filippine"
  • Save the children
  • Oxfam
  • Caritas
    • - è possibile sostenere gli interventi in corso donando online su www.caritas.it oppure con bonifico bancario Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 (Banca Popolare Etica - Roma).
  • Agire

 

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