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Competenze e Capacità

20150513 Fuoco3 LeanToNei due articoli precedenti di questa miniserie abbiamo visto innanzitutto cos'è il fuoco e come gestirlo in sicurezza e successivamente come alimentarlo. Passiamo ora a vedere come si progetta la realizzazione del fuoco da campo. I più impazienti saranno ancora sorpresi dal fatto che non stiamo ancora parlando di acciarini, pietre focaie, lenti o altro, ma i più diligenti saranno premiati dall'aver acquisito davvero una una competenza utile alla sopravvivenza e di non essersi limitati a fare un semplice esercizio di accesione. Vediamo il perchè...

 

 

C'è sempre un perchè

Il fuoco da campo è sicuramente uno degli elementi più affascinanti della vita all'aria aperta, e piace al punto di non avere bisogno di un perchè. Tuttavia noi siamo gente pratica e sappiamo che se accendiamo un fuoco questo dovrà esserci utile a risolvere un problema pratico e reale che abbiamo.

Quale sarà quindi la necessità che ci spinge a fare un fuoco? Possono essere diverse:

  • cucinare (o far bollire l'acqua)
  • fare luce
  • riscaldare un punto preciso del campo
  • o infine semplicemente fare fuco da campo "da compagnia serale"

 

A seconda delle necessità quindi, dobbiamo tenere conto di diversi fattori che concorreranno non solo alla riuscita del fuoco in se, ma anche all'utilizzo che vogliamo farne. Nulla vieta di accendere più fuochi se si hanno necessità particolarmente diverse tra loro.

 

Il design del fuoco

Come molti sanno esistono diversi modi di disporre la legna, di usare gli emeneti circostanti come le pietre ed il terreno. Tutte cose che concorrono a definire il "design" o disposizione del nostro fuoco. Esistono diversi design collaudati da tempo che offrono diverse caratteristiche che è bene conoscere quando si sceglie di fare un fuoco.

  • tipo di legno a disposizione e quantità
  • consumo di legna rispetto al calore generato (dispersione del calore)
  • praticità nel mantenere il fuoco alimentato
  • praticità nel disporre pentole
  • direzione ed intensità del vento

 

Presentiamo ora una prima disposizione del fuoco per chiarire meglio questi concetti, e lasciamo per un successivo articolo la descrizione di altri metodi .

 

20150513 Fuoco3 LeanToIl fuoco a capana

E' conosciuto anche come "fuoco coricato", dall'inglese "lean-to fire".

  • Vantaggi:
    • facile da accendere e da mantenere
    • pratico anche con condizioni meteo difficili
  • Svantaggi:
    • inadatto a cucinare
  • Procedimento:
    • Si prende un tronco spesso, un mattone, un grosso sasso allungato (non di fiume!) e lo si posiziona il lato più lungo parallelamente alla direzione del vento
    • si posizionano i legni trasveralmente, con una estremità poggiata a terra e l'altra appoggiata poco oltre il tronco, lasciando lo spazio libero sotto.
    • si parte con uno strato di legnetti "a stuzzicandete", poi quelli "a matita", e poi si sale gradualmente, lasciando spazio per l'aria tra i i legni e gli strati
    • si posiziona l'esca sotto questi legni, protetta dal tronco
    • si passa all'accensione dell'esca

       

      Per mantenere il fuoco così fatto basterà aggiungere legni sopra quelli già appoggiati. Il vento avrà sempre modo di passare sotto i legni accesi fornendo in questo modo la migliore areazione ed una portata di ossigeno ottimale.

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