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Checklist

20120605 ComunicazioneSia che la si guardi dal punto di vista della semplice comodità, sia che si voglia portare il discorso su aspetti più strategici, la comunicazione è un capitolo molto importante della vita di tutti i giorni e continuerà ad esserlo una volta che ci troveremo nell'emergenza.

Oggigiorno siamo abituati ad avere sempre in tasca un cellulare che rappresenta in questo momento storico il top della possibilità di comunicare con chi vogliamo in quanto ad immediatezza, semplicità e costo. Chi ha qualche anno in più si ricorda di quando non eravamo "schiavi" di questo strumento e bisognava affidarci a metodi più tradizionali quali il telefono fisso e darsi appuntamenti precisi riguardo a posto ed orario.

A seconda degli scenari possibili e dei  loro esiti i mezzi che avremo a disposizione per comunicare potrebbero essere diversi ed in base alle loro caratteristiche alcuni potrebbero essere preferibili.

Cosa possiamo mettere da parte già ora per non trovarci in difficoltà dopo?

Cosa vuol dire comunicare.

Può sembrare banale ma molto spesso si sorvolano gli aspetti fondamentali e si finisce per fare scelte poco oculate o a sorvolare su possibili strumenti. Considereremo a livello generale la comunicazione come la funzione attività o possibilità di:

  • mandare informazioni a una o più persone
  • ricevere informazioni da una o più persone

Per svolgere questa attività nel tempo sono stati usati diversi metodi: luce, fuoco, messaggi scritti, suono, segnali radio. A seconda del contesto e dei mezzi a disposizione possiamo trovare strumenti diversi: trombe, tamburi, specchi, piccioni viaggiatori, messaggeri, apparechi tecnologici.

 

Prima checklist: il cellulare:

Si merita una checklist tutta per se ma come vedremo non per questo fa la parte del leone nel settore comunicazione. Il cellulare infatti è in cima alla classifica per comodità ed efficacia, ma la sua dipendenza da tanti elementi esterni lo rende poco affidabile in situazioni critiche. La sua forza e la sua debolezza sono infatti attribuibili al fatto che quello che teniamo in tasca è solo un terminale di un sistema di telefonia molto esteso e complesso.

  • cellulare: ora è il top della comunicazione personale, è ragionevole pensare che lo sarà anche dopo. Tuttavia il cellulare è dipendente da un sacco di elementi al contorno: dall'alimentazione delle batterie alla rete GSM/3G/UMTS, alla fornitura del servizio da parte di un provider, alle sim... E' molto probabiIe che in una emergenza i cellulari continueranno a funzionare, ma è certo che avranno un sacco di problemi e disservizi. Utile quindi ripescare "quello vecchio" che tenevamo li di scorta, rimetterlo a posto se necessario ed aggiungerlo pure alla BOB.
  • accessori per il cellulare: questi sturmentini hanno infatti un sacco di necessità. Per accessori non intendiamo custodie ed auricolari, ma quello che più da vicino garantisce il loro funzionamento: batterie di scorta e caricabatterie.
  • caricabatterie alternativi: utili se siamo in una regione di spazio colpita dal disastro (esempio terremoto o inondazione) ma tutto intorno a noi servizi ed attività sono regolari. Potremmo infatti avere difficoltà a caricare il cellulare, ma una volta carico avere garantite le linee di comunicazione. Per "alternativi" non intendiamo fricchettoni, ma che lavorino senza rete: a pile, a manovella o solari.
  • sim di scorta e ricarica: giusto se per jella (ma è di quella che parliamo in fondo in questo sito, giusto?) non avessimo con noi il nostro cellulare personale, può capitare di non avere i numeri su carta. E' utile quindi tenerli salvati su una sim di scorta con un po' di credito. Infine, per non trovarci tagliati fuori per motivi economici, meglio avere una scratch-card da 5-10 euro (occhi che non scada).
  • elenco dei numeri telefonici su carta: non siamo più abituati a saperli a memoria (pessima cosa) abitudine che varrebbe la pena rispolverare. Se proprio non riusciamo a far fare questo sforzo ai nostri neuroni, almeno la carta potrebbe aiutarci.

 

Metodi di comunicazione alternativi:

Viste le intrinseche debolezze del sistema di telefonia cellulare è obbligatorio dotarsi di altri metodi.

  • radio portatili AM/FM: ci permetteranno di avere notizie dai mass media e solitamente portano anche un certo conforto psicologico. Ovviamente, come nel caso precedente, dobbiamo ricordarci di avere di che alimentarle: batterie, pile o caricatori adeguati. Esistono in commercio alcune radio fatte apposta per le emergenze alimentate a pile, ad energia solare o a manovella che permettono anche di ricaricare i telefonini e incorporano una luce a led.
  • radio HAM e CB: il paradiso del radioamatore. Sono ormai parecchi i casi in cui i radioamatori sono stati di supporto bella gestione delle emergenze quando tutti gli altri sistemi avevano cessato di funzionare. Ovviamente questo non è una soluzione immediata, dato il costo delle attrezzature e l'esperienza che è necessario farsi.
  • wakie talkie: se abbiamo meno pretese e la distanza da coprire è bassa, possiamo usare questi strumenti, solitamente venduti a coppie. Il mercato è ricco di varianti dalle diverse caratteristiche. Come sempre sono da tenere presente le necessità di alimentazione: meglio stare sui modelli che montano pile AA o AAA e standardizzare la scorta di batterie ricaricabili su questi modelli.

 

Metodi estremi:

Veniamo ora ai sistemi più vicini al survival vero e proprio o agli ambienti "tattici". Tutti i metodi qui sotto sono molto semplici e possono emettere un solo suono o un fascio di luce. Tuttavia non dobbiamo scordarci dell'esempio del codice morse (se non impararlo) per cui con un solo segnale possiamo codificare più messaggi da condividere con le persone con cui vogliamo comunicare.

  • fischietto:utilissimo per farsi venire a prendere e segnalare pericolo e/o la propria posizione. Basta avere fiato nei polmoni, non serve essere un grado di parlare, gridare o formulare un pensiero compiuto. Ogni kit dovrebbe averne uno, sia esso di metallo (più resistente) o di plastica (non si attacca alle labbra al freddo gelido). lo si può attaccare allo spallaccio dello zaino o al portachiavi.
  • tromba marina/da stadio: come il fischietto ma molto più potete. Purtroppo una volta esaurito il gas compresso nella bomboletta non si possono più usare.
  • specchietto: quello famoso col buco in mezzo. Non è banale da usare, non è come fare "la gibigiana" sui muri. Vale la pena impratichirsene presto. Purtroppo il funzionamento è limitato alle ore diurne, quando c'è il sole e quando le posizioni del sole e del destinatario lo consentono
  • torcia: se la portata è sufficiente può sostituire lo specchietto nelle ore notturne o con pochissima luce.
  • puntatore laser: versione più high-tech dello specchietto e della torcia. Un puntatore "giocattolo" arriva tranquillamente a 400mt di distanza. Funziona sia di giorno che di notte e a seconda di come è usato e puntato può anche indicare specifici oggetti, direzioni, spostamenti.

 

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