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Preparazione

20141017-DipendereQuano un prepper prova a spiegare le ragioni del proprio stile di vita ad un conoscente, si vede spesso preso sottogamba: sorrisini, alzate di spalle e occhi al cielo. Uno dei motivi per cui molti non scelgono di diventare prepper è l'incrollabile fiducia riposta nei soccorsi istituzionali (Forze dell'ordine, Esercito, Protezione Civile, Croce Rossa).
Ma cosa devono fronteggiare davvero i soccorritori quando si scatena una emergenza? Cosa devono affrontare prima di poter arrivare a soccorrere la popolazione? Molto, moltissimo. Una ragione in più per non dipendere da nessuno.


Un giusto atto di fede
Quando va bene i discorsi sono di questo tenore:
"Perchè prepararsi ad un evento "X"? Ci sono i cellulari, no?  In caso di bisogno : 113,112,115,118..."

Tutti sappiamo che, fortunatamente, dall'altro capo del telefono c'è una voce rassicurante che darà le informazioni, le indicazioni, i consigli giusti e farà partire una volante, un'ambulanza, una squadra di pompieri. Molti pensano che i soccorsi arriverebbero immediatamente:

"C'è lo Stato, ci sono gli elicotteri... insomma...siamo in un paese evoluto, no?"
Beh , più o meno. In una situazione ideale, in un paese civile, in un momento tranquillo della realtà nazionale con ogni probabilità è così. Ma non sempre.


La dipendenza dal soccorso altrui.
Proviamo ad immaginare cosa puo' essere successo nelle Sale Operative di CC, PS, VVF e 118 durante le "poche" ore di bomba d'acqua a Genova, Parma ecc. solo per citare i casi più recenti
Senza nulla voler togliere alla tragedia, dobbiamo osservare che si è trattato di una emergenza dalla durata temporale tutto sommato "breve": poche ore di diluvio che hanno sconvolto un'intera regione. Ma in quelle ore i centralini delle varie forze in campo stavano esplodendo e, necessariamente, ogni chiamata è andata in una coda assieme alle altre centinaia di chiamate che sono state fatte da tutte le persone colpite dall' Evento. Senza contare che, purtroppo, alcune di queste chiamate sono inutili e dannose: mantenere una linea di soccorso occupata per chiedere informazioni quali: "...ma quando smettera' di piovere?" è forse tra i peggiori danni che si possono recare a chi in quel preciso momento ha davvero bisogno.

In questi casi è molto difficile stabilire a chi dare la priorità per distribuire le risorse a disposizione. Il caso e la fortuna a volte sono, purtroppo, determinanti. E siamo poi costretti a sentire qualche vittima lamentarsi in TV : "...da ieri sera che chiamo i soccorsi e nessuno si è fatto vedere!"
Sia chiaro, non vogliamo assolutamente puntare il dito contro le centinaia di persone che ogni giorno si fanno in quattro per garantire i soccorsi e la sicurezza. Ma va riconosciuto che anche loro, come tutti, in situazioni straordinarie sono messi a dura prova dovendosi confrontare con le limitazioni che hanno in termini numerici e di forze in campo. I Soccorritori sono prima di tutto Uomini e Donne e sono sempre purtroppo troppo pochi per quello che devono affrontare.


Quello che viene dato per scontato
Spesso chi ha (giustamente) completa fiducia nelle istituzioni dando per scontato che saranno sempre e comunque in grado di portare soccorso, e presto. Quasi nessuno però prende in considerazione che in caso di calamità i cellulari potrebbero non funzionare e avere interruzioni sulle linee telefoniche ed elettriche. Gli esempi, purtroppo, anche presi dalla cronaca, non mancano certo.
Cosa potrebbe accadere quindi in caso di calamità di livello Nazionale? Siamo proprio sicuri che tutto funzionerebbe per il meglio? Non sarebbe meglio avere un piano B per se e per la propria famiglia?
Spesso ci viene risposto che calamità di questo genere sono rare. Tuttavia si ignora che negli ultimi anni frane, inondazioni, esondazioni si sono presentate con regolarità. I terremoti hanno colpito più volte negli ultimi anni. E questo solo per contare le emergenze di tipo naturale!
E' vero che le piccole emergenze di tutti i giorni sono più frequenti e più banali, ma non sono pochi coloro che si trovano in difficoltà anche in questi casi.


Noi
La realtà è di fronte agli occhi di tutti, quotidianamente. Basta volerla vedere, possibilmente essere un pochino realisti e lungimiranti: è la filosofia del prepper. Non dobbiamo ne vogliamo convincere nessuno, ma Genova in questi giorni è stata l'ennesima conferma.
Forse gli altri inizieranno venendo da noi per: "scusa, tu che hai sempre tutto, hai per caso...?", "scusa, tu che di sicuro lo sai, come faccio a...?"
Poi piano piano, col giusto esempio, col tempo se ne renderanno conto anche loro.

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