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Scenari

20130516-bugsfoodNe sentiamo parlare saltuariamente, più come argomento frivolo di conversazione che altro. Lo abbiamo visto fare molte volte a Bear Grylls nei suoi spettacoli televisivi. Ma quando a parlarne è la FAO, e in toni propositivi, allora e' tutta un'altra storia.

Stiamo parlando di rivedere le nostre diete e di considerare l'ipotesi di arricchirle con coleotteri, bruchi, locuste, cavallette e grilli. La sola ipotesi fa rabbrividire i più, ma va ricordato che circa un terzo degli abitanti del pianeta per tradizione considera questi come delle vere e proprie leccornie.

E voi? lo fareste mai? E quali potrebbero essere i benefici?

Gamberetti... asciutti

Per noi occidentali alcuni crostacei sono per antonomasia piatti prelibati dedicati a occasioni particolari, soprattutto aragoste e gamberi di ogni dimensione. Va però ricordato che questi sono parenti strettissimi degli insetti che ci fanno ribrezzo. Crostacei ed insetti, infatti, appartengono entrambi alla famiglia degli artropodi.

I biologi evoluzionisti sono maestri a calcolare l'esatto grado di parentela tra le diverse forme di vita, ma anche nel linguaggio comune si dice che i crostacei siano "insetti di mare", e l'espressione non è poi così errata come potrebbe sembrare.

 

I molteplici vantaggi

Se si allevassero insetti con lo scopo di ricavarne del cibo, i vantaggi sarebbero enormi. Richiedono un lavoro per l'allevamento bassissimo, possono nutrirsi di sottoprodotti di scarto dell'industria agricola, ed alimentare in genere, e hanno una resa (in termini di rapporto tra cibo prodotto e cibo consumato) 4 volte superiore ai bovini. L'impatto sull'ambiente poi sarebbe notevolmente ridotto: oltre a produrre cibo da prodotti di scarto e rifiuti, la vita stessa degli insetti è molto meno gravosa per il pianeta rispetto agli abituali animali d'allevamento, soprattutto per il ridotto consumo di acqua e le emissioni (metano etc) praticamente nullo.

E per chi li mangia? Anche qui apparentemente solo aspetti positivi: I contenuti di calorie, sali minerali e proteine sono praticamente imbattibili, e l'apporto calorico può variare a seconda del menù per soddisfare ogni dieta e fabbisogno. Per non marlare della varietà che potrebbe avere il menù con oltre un milione di insetti già riconosciuti adeguati a questo scopo

 

Cosa dice la FAO

Eva Muller, Direttrice della Divisione Politica economica e dei prodotti forestali della FAO, ha recentemente pubblicato il saggio "Insetti commestibili: prospettive future per la sicurezza alimentare e per il foraggio animale."  In questo saggio si evidenzia come gli insetti possano all'atto pratico essere una valida risposta e soluzione a molti dei problemi energetici, alimentari e di sussistenza del mondo.

L'ipotesi non è affatto peregrina, ma di certo si dovrà scontrare contro molto pregiudizi e leggi che vietano o non contemplano questa possibilità a causa dei pregiudizi stessi. Viste le possibilità ed i benefici prospettati, c'è da augurarsi che entità pubbliche e private indaghino oltre per valutare i benefici economici di questa possibile svolta.

 

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