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20150219-KiridashiSpesso quando si parla di coltelli o strumenti da taglio di vario genere, è inevitabile che si finisca a discutere della qualità legata alla provenienza geografica dello strumento. Gli acciai svedesi e la realizzazione giapponese, ad esempio, sono universalmente apprezzati.
E' proprio dal giappone che viene un piccolo strumento da taglio, il kiridashi, a metà tra il coltello e il taglierino dai molteplici utilizzi di cui vi parliamo oggi: il kiridashi.


La semplicità
Il kiridashi tradizionale ha una forma essenziale e minimalista, come spesso accade nel design tipico del Sol Levante. Nella forma più semplice è solo una barretta piatta d'acciaio dalla forma trapezioidale. L'estremità inclinata diagonalmente costituisce la lama, come nei nostri bisturi.
La particolarità infatti è data dalla bisellatura asimmetrica: uno solo dei due lati è affilato mentre l'altro resta piatto. Per queso motivo si trovano kiridashi "destrorsi" o "mancini" a seconda di quale dei due lati sia stato bisellato.
Esistono diverse dimensioni a seconda dell'impiego per cui lo si vorrà utilizzare: si trovano indifferentemente esemplari dai 9cm di lunghezza fino ai 21cm, mentre lo spessore è generalmente tra gli 15mm e i 30mm.
Nel tempo questo modello essenziale è stato rivisto e re-interpretato da molti coltellinai che hanno impreziosito lo strumento aggiungendo una serie di particolari e decorazioni. Oggi giorno è facile trovare esemplari fatti con semplice acciaio al carbonio, o altri che combinano due strati d'acciaio di lunghezza diversa (lo strato più duro è sempre quello che porterà il filo).

20150219-Kiridashi2La versatilità
Questo taglierino ha di fatto un solo tagliente dritto dalla lunghezza di pochi centimetri. Non dobbiamo farci però trarre in inganno dalle ridotte dimensioni. Il kiridashi nasce infatti come coltello da intarsio e scalpellino, ma col tempo è stato utilizzato nei modi più differenti come coltello da lavoro per i magazzinieri, tempera matite, taglia carte... e tutti gli utilizzi quotidiani in cui ci si può normalmente imbattere.
Ovviamente il suo disegno appuntito gli impone alcune limitazioni, come per tutti i coltelli d'altra parte: la punta è un ottimo strumento per fare tagli precisi, ma contemporaneamente non può essere usata per far forza o leva.

 

Kiridashi e bushcraft
Come è noto, nella situazioni di lavoro sul campo, la punta del coltello è una degli elementi che si usa con maggior frequeza e che deve essere quindi sempre affilata. Il kiridashi può quindi essere un valido accessorio da affiancare al coltello classico, essendo specializzato per questo tipo di utilizzi.
Il kiridashi poi è particolarmente facile da affilare, data la sua forma e può quindi essere rimesso a nuovo con facilità do po una impegnativa escursione.

 

Kiridashi per hobby
I novelli coltellinai spesso iniziano giustamente con un coltello di questo tipo per iniziare a mettere in pratica le proprie abilità: è un modello semplice che può dare soddisfazione e trovare facilmente impiego. Richiede pochi strumenti per essere realizzato e non è difficile farne uno con materiali di recupero: per questo tipo di coltellini c'è chi usa il termone "scrapidashi", kiridashi fatto dagli scarti (dall'inglese scrap).

 

Kiridashi e prepping
Sicuramente, se si potesse, il kiridashi sarebbe uno strumento utile in un EDC, dato che non mancano certo le occasioni per utilizzarlo. Alcuni prepper americani lo utilizzano come "neck-knife" custodendolo in foderi di kidex per avere sempre con se uno strumento utile che può fare la differenza

 

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