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20150127-ERO1La scienza e la tecnologia sono spesso viste come la prima e l'ultima speranza per la risoluzione dei più grandi problemi del genere umano, e a buona ragione. Pare che le ultime notizie del Journal of “Artificial Life and Robotics” siano in linea con queste aspettative.
Un laboratorio universitario giapponese starebbe sperimentando una vera e propria "stirpe" di nuovi dispositivi in grado di risolvere molti dei problemi dell'uomo. La cosa desta però speranze e preoccupazioni allo stesso tempo. Vediamo quali.


ERO
Il quinto volume dell  International Journal of Artificial Life Research (IJALR) non è stato ancora pubblicato, ma uno degli articoli che saranno presenti sta scuotendo il mondo accademico e scientifico al punto da avere già notizie riguardo al suo contenuto.

Le risorse naturali, in particolare quelle vive e che sostengono la vita, stanno da anni diminuendo, messe in pericolo dall'inquinamento e da altre minacce. Non a caso questo è uno dei campanelli d'allarme a cui ecologisti e prepper guardano con attenzione.
Gli scienziati non sono da meno e hanno iniziato a proporre la loro soluzione. Li avevano inizialemnte chiamati ERO (Earth Resource Optimizer), macchine il cui scopo era quello di diventare i guardiani e gli operai di un intero ecosistema, votate non solo a proteggerlo, ma anche a rendere ottimale, vitale, rigoglioso quell'ambiente.

Immaginate come un giardiniere robot potrebbe prendersi cura del vostro giardino e ne avrete un'idea. Immaginate poi che non si tratti del vostro giardino, ma dell'ecosistema del pianeta e ci siete molto più vicini.

L'idea nacque dalla recente moria delle api, la cui scomparsa sarebbe letale per le colture e quindi per l'uomo: l'ipotesi di api-robot, o di api-droni fece sorridere, ma era la base dell'idea degli ERO. Da allora la ricerca si è messa in moto per realizzare questi robot (anche se la definizione è ormai riduttiva) praticametne autonomi. Dopo tutto, tutta la tecnologia sviluppata per il Mars-Rover è troppo preziosa e utile per essere abbandonata.


ERO-2 avanzati
Ma la tecnologia e la ricerca stavolta sono state fulminee, e le versioni avanzate degli ERO sono già in fase di studio multidisciplinare, volte a realizzare sistemmi avanzatissimi e autonomi.
Quando all' Università di Nara, in Giappone, un laurenado presentò la sua tesi in cui dimostrava la possibilità di progettare ERO autonomi, grazie alla ricerca nel campo della vita artificiale, intelligenza artificiale e delle nanotecnologie, sono nati di fatto nati gli ERO-2, modelli avanzati ora chiamati per esteso "Artificial Life Based Earth Resource Optimizer", capaci di lavorare in team di "Artificial Life Based Earth Resource Integrators"

Gli ERO-2 nascono come "moduli autonomi" ce vengono depositati nelle zone da controllare e abbandonati li. Il modulo si nutre di energia solare e/o geotermica. Tramite sistemi di filtraggio "al contrario" recupera dall'aria e dal terreno il carbonio e altri minerali che impiega internamente in una sorta di centrale di trasformazione chimica. Ogni ERO-2 è specializzato in una funzione particolare e ve ne sono diverse, tra cui:

  • depurazione dell'aria (cattura l'anidride carbonica e la immagazzina in blocchi di materiale utilizzabili per costruzioni o altri impieghi)
  • sistemi di allerta e di prevenzione delle frane
  • monitoraggio e controllo della temperatura al suolo (per facilitare alcune colture)

Inoltre gli ERO-2 sarebbero anche capaci (anche se in forma molto limitata) di modificare nel tempo la loro struttura e "costruirsi da se" un po' alla volta, anche se in tempi calcolabili in anni. E' già partita la gara a sviluppare il "kit-base" dalle dimensioni iniziali tascabili!

Ma la cosa che ha dell'incredibile è che i materiali catturati dagli ERO-2 potrebbero persino essere impiegati per produrre materiale commestibile (anche se in modeste quantità)... Ebbene si, cibo!

20150127-ERO2

(ipotesi di un ERO-2 in evoluzione)

 

Perplessi e sostenitori
Come spesso accade la scoperta lascia sgomenti, e c'è anche qualche detrattore. Alcuni temono persino che questa tecnologia possa "impazzire" e rivoltarcisi contro.
Dall'altra parte la Apple avrebbe già dimostrato interesse alla cosa per una non meglio precista "vicinanza storica" con le origini dell'azienda (ma non era un garage?)

C'è comunque da sperare che questa tecnologia venga sviluppata ed adottata al più presto date le promettenti ripercussioni che potrebbe avere e la necessità che, obiettivamente, avvertiamo per soluzioni di questo tipo


PS:

su prepper.it non disponiamo di una sezione "humor", ma se ce l'avessimo sicuramente questo articolo dovrebbe fare parte di quella sezione :^)

Speriamo che abbiate apprezzato l'ironia, e magari di avervi fatto venire qualche idea...

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