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Recensioni

20150317-SurvivalTVNegli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di show televisivi "in salsa survival". Il numero di questi spettacoli è recentemente salito notevolmente, presentanto variazioni sul tema sempre più fantasiose ed coinvolgenti.

Però adesso basta, non se ne può più. Se da una parte questi spettacoli hanno avuto il merito di attirare l'attenzione di molti sul tema a noi caro, è anche vero che con la smania di stupire si sono diffusi un sacco di conceti sbagliati e fuorvianti che potrebbero avere anche la colpa di far replicare agli inesperti delle attività che potrebbero avere risultati deplorevoli.

Ecco perchè, quando vediamo questi spettacoli, sarebbe meglio cambiare canale.

 

E' solo TV

La prima cosa da capire è che questi format televisivi hanno uno scopo esclusivamente commerciale. La casa di produzione li fa per venderli alla rete TV e la rete ha lo scopo di mandarli in onda perchè siano accattivanti e di intrattenimento. Lo scopo ultimo è solo quello di tenere incollato a TV e divano lo spettatore in attesa del prossimo spot.

Questi spettacoli quindi sono di intrattenimento, e non di informazione. Per questo spesso la tendenza è quella di far vedere azioni sempre più rischiose, spettacolari, periocolose, sensazionali ed adrenaliniche. Ma quelle sono situazioni e concetti assolutamente lontani dal prepping e dal survival per cui vale sempre la regola di cercare sempre la strada più sicura e cauta per fare le cose.

 

Falsi miti

Per proseguire su questa strada, spesso le trasmissioni hanno diffuso concetti sbagliati, miti e "sentito dire" della sopravvivenza o, nel migliore dei casi, hanno estremizzato e spettacolarizzato tecniche che di spettacolare non hanno nulla.

Molti di questi comportamenti sono poi estratti dal loro giusto contesto. Questo è un errore enorme! Se da un lato è vero che alcune pratiche discutibili come reidratarsi bevendo urina sono "possibili", è anche vero che il contesto in cui si svolge questa attività deve essere talmente grave da rendere quell'espediente il male minore a cui si va incontro. Diversamente si spettacolarizza e si rende "normale" o ancora peggio "corretto" quel comportamento a prescindere dalla situazione, con risultati potenzialmente disastrosi.

 

E' tutto finto.

La televisione riesce benissimo in una specie di "magia" per cui chi guarda lo spettacolo è portato a credere che nella scena ci sia solo quello che viene fatto vedere. Nulla di più falso. L'attore, o "talent", è circondato da una troupe composta da più persone, che ha al seguito una dotazione di strumenti per svolgere il proprio mestiere e per vivere decentemente mentre lo fa. Anche se può far sorridere, il cameraman di Bear Grylls, Simo Raey (nella foto), è noto per il fatto che fa tutto quello che fa Bear, portando con se una pesante videocamera !!

Una cosa che la tv non fa vedere è quante volte una scena è stata ripetuta (e di solito lo sono sempre), vuoi perchè non è riuscita abbastanza bene, vuoi perchè chi ci prova non è riuscito a fare quello che doveva e si prende una seconda, terza, quarta possibilità. Alla fine, se proprio non ci riesce, è molto semplice "farla venire lo stesso": non sono pochi i casi di rimostranze dell'audience più attenta, quando si è accorta di questi trucchi, o di altri modi in cui le cose sono state "ritoccate ad arte" o "presentate sotto il profilo migliore".

 

Dateci la verità

La verità è che nelle situazioni di vero survival o prepping non c'è nulla di scioccamente emozionante, di puerilmente divertente. Sono situazioni di estrema difficoltà, di fatica, di scelte difficili e, soprattutto, di calma, di riflessione, di pause, di attenzione e di introspezione, cose che purtroppo vendono molto male le birre, i bagnoschiuma e le merendine con cui ci si ingozza sui divani mentre si guardano lo spettacolo... "Panem et circenses" si sarebbe detto nell'antica Roma.

Dateci piuttisto informazioni corrette, dateci dati e statistiche vere, dateci le informazioni che servono davvero, non questo circo.

 

Precisazioni finali.

Chi scrive ha partecipato a questi spettacoli/documentari e parla a ragion veduta. Sono rari i casi in cui la produzione vuole dare un taglio serio ed informativo alla trasmissione. Più volte, durante le riprese, mi è toccato dire "questa è un cosa stupida, non la condivido e non la faccio", per poi arrivare a "per me non c'è problema, possiamo chiudere le riprese qui". Purtroppo però non è difficile trovare chi è più disposto a prestarsi a questo tipo di attività in cambio di un po' di notorietà...

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