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Lo stato americano del Colorado è stato vittima di un'ondata di piogge fuori misura. Alcuni siti metereologici hanno provato a ricondurre il maltempo al cambio di stagione che ci porta verso l'autunno, ma i danni che sono stati provocati sono tutt'altro che normali. Si stima che i danni siano pari a  150 milioni di dollari solo per le contee più colpite.

Come abbiamo fatto in precedenza per l'uragano Sandy, vogliamo analizzare questa situazione per capire quali siano i rischi e cosa sia possibile fare per gestire simili emergenze e limitare i danni, applicando i nostri concetti di prevenzione ed indipendenza.

Il fatto che i Prepper siano attenti all'ambiente è noto almeno quando il fatto che consumino spesso tonno in scatola. E' comprensibile quindi che la notizia della scoperta di tonno contaminato da radiazioni proveniente dall'Oceano Pacifico ci colpisca in modo particolare.

Facciamo allora in punto, distinguendo tra le bufale della rete e i risultati di uno studio scientifico e le sue conseguenze, senza però tralasciare le possibili norme di precauzione che possiamo adottare per evitare di trovarcelo nel piatto.

Non fatevi trarre in inganno del nome, qui non si parla di nessuna festa, e non a caso gli avvenimenti di cui parleremo sono stati descritti da più storici come "una delle più terribili tragedie della storia della California e in generale della colonizzazione verso l'ovest".

Un gruppo di pionieri americani intraprende un viaggio dalla costa ovest verso quella est degli stati uniti. Il loro esodo durerà un anno intero e la stragrande maggioranza di loro non arriverà a destinazione. Un insieme di protagonisti ed una storia piena di pathos, in grado di far impallidire qualsiasi serie televisiva possiate immaginare. La costante lotta contro le difficoltà, la fame, il freddo, e la sfortuna, mossi dal desiderio di sopravvivere, di difendere la propria vita e quella dei propri cari ad ogni costo, fosse anche quello di condannare a morte certa un compagno di viaggio o diventare cannibali.

La cosa non ci fa per nulla piacere e non ce ne vantiamo avvatto, ma noi l'avevamo già detto tre mesi fa, ma i giornali se ne redono conto solo ora. La situazione a Fukushima non è minimamente sotto controllo, non c'è una soluzione in vista, non ci sono rimedi che si possano mettere in pratica. I danni sono al di la di ogni possibile calcolo. Per sua natura l'inquinamento nucleare ha ripercussioni che si calcolano in milioni di anni (dovuto al tempo di dimezzamento dei materiali fissili), e dato che ad essere inquinato è stato l'oceano, la cosa riguarda automaticamente tutto il pianeta.

Ma di cosa si sono accorti (finalmente e con un colpevole ritardo) le istituzioni e la stampa?

Era il 27 gennaio del 1971 quando la famiglia Robertson salpò dal porto di Falmouth in Cornovaglia sulla loro 13 metri per un vero e proprio giro del mondo. Nessuno poteva immaginare che quello sarebbe stato l'inizio di uno dei casi di sopravvivenza più famosi e che hanno fatto scuola.

Dopo uno scontro con delle ballene nei pressi delle Galapagos, i Robinson hanno trascorso i successivi 38 giorni in mare aperto su una zattera gonfiabile prima di riuscire a mettersi definitivamente in salvo. Ecco come.

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