In molti hanno seguito il valzer delle voci rispetto alla possibilità di un "iMonti bis" al governo, il professore tiene il piede in due scarpe dichiarandosi sia pronto a passare il testimone, sia ad accogliere la richiesta di un suo ritorno per il bene del Paese.
I partiti di dividono tra chi è a favore e chi è contro, e mentre i primi sembrano salutare la notizia col sollievo di chi si vede togliere una responsabilità che non saprebbe gestire, i secondi puntano i piedi senza però fornire indicazioni chiare sulle alternative. Alternative che dovrebbero comunque passare attraverso le elezioni su cui grava il problema di una legge elettorale che nessuno vuole affrontare.
Molti sostengono infatti che il sistema proporzionale (candidato più probabile dopo il porcellum), nella situazione attuale, le urne consegnerebbe al vincitore un'Italia ingovernabile, presto bloccata in un pantano ancora più denso. L'esito di questo blocco potrebbe facilmente essere quello di una instabilità nei mercati e di altri attacchi speculativi con relativa impennata dello spread, che porterebbero ad un veloce ritorno alle urne, come già successo in Grecia, o ad una seconda edizione dell'attuale governo tecnico.
La situazione quindi sembra grigia: il Parlamento è popolato da persone che si fa fatica a considerare adeguate (sia per vergognosi incidenti che per palese inefficienza) e alle sue porte bussa un movimento di cittadini che vogliono riappropriarsi del proprio futuro. Viene ventilato il rischio di ripetere il film già visto delle scorse elezioni greche, che annullerebbero l'esito di un voto democratico. La disoccupazione giovanile cresce e porta con se l'aumento delle persone rassegnate. Dopo la Grecia, anche la Spagna sembra non farcela più, e minaccia di trascinare con se altri stati europei, Italia per prima.
Lungi da noi ogni intento dissacrante impulso macabro, quello che ci interessa è renderci conto del dato per descrivere meglio la nostra realtà: 118 casi dall'inizio dell'anno. Sempre e comunque toppi.
Interagendo con la mappa e possibile vedere dall'aggregazione delle diverse zone fino al singolo tragico evento. La timeline, che arriva fino al 9/6 ne propone l'impressionante sequenza sempre più fitta.
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Le informazioni che arrivano dai telegiornali riguardo alla crisi economica spagnola potrebbero non dipingere un quadro veritiero della situazione in cui si trovano centinaia di cittadini.
Quello che vi proponiamo oggi è una coppia di video che risalgono al mese scorso. Il primo è un servizio del telegiornale sulla protesta dei cittadini che hanno fatto "esproprio proletario" in un supermercato prendendo i generi alimentari di cui hanno bisogno e uscendo senza pagare. Il secondo mostra cosa fanno le persone più anziane, non fisicamente in grado di sostenere un'azione intensa e pericolosa: cercano cibo nei cassonetti.
Abbiamo già parlato del dumpster-diving: la ricerca di tesori da riutilizzare e riciclare nel cassonetto dei rifiuti. Sebbene l'idea che tra questi tesori ci possa essere anche del cibo possa passare per la mente, nessuno pensava che fossimo già a questo livello.
Incendio alla centrale nucleare francese di Fessenheim, nell’est del paese vicino al confine con la Germania. Secondo quanto hanno reso noto i pompieri impegnati nelle prime operazioni di soccorso, vi sono alcuni feriti. L’impianto con due reattori è la più vecchia infrastruttura nucleare operativa in Francia (avviata nel 1977).
Visualizzazione ingrandita della mappa
La centrale è a pochissimi km dal Reno che segna il confine tra la Francia e la Germania e a una sessantina di km a nord dal confine svizzero. Secondo quanto ha reso noto l’Edf che controlla l’impianto, due persone sono rimaste lievemente ustionate alle mani in quello che viene descritto come un incendio in una componente chimica dell’infrastruttura.
L'anno che sta arrivando si annuncia però un degno successore di quello che si è appena concluso e le difficoltà ed i problemi irrisolti sono ancora tutti li.
Una breve rassegna stampa ci da un'assaggio del momento che stiamo vivendo e ci permette di formarci un'idea sull'outlook di quello che ci attende.
Insomma: ci aspetta un'autunno magro, con meno presenza positiva da parte dello stato e più insicurezza per tutti