Siamo arrivati alla parte finale di questa mini serie di articoli sulle scorte alimentari. Per chi si fosse perso le puntate precedenti ecco i link:

A questo punto dovremmo avere già elementi sufficienti per iniziare il nostro progetto in modo razionale, consapevole ed organizzato. I più attivi si saranno probabilmente accorti che, a fronte di un piccolo investimentio iniziale di tempo, attenzione e soldi, le proprie scorte forse hanno già iniziato dare il proprio ritorno.

In questa quinta ed ultima parte tireremo un po' più le fila analizzando alcuni errori che possiamo evitare e passando a estendere questo concetto ad altri tipi di scorte non prettamente alimentari.

 

 

Cose a cui fare attenzione.

Li potremmo anche definire "errori da evitare", ma nell'organizzazione delle scorte c'è anche spazio per adattare il processo alle esigenze specifiche di ognuno. Ne consegue che quello che potrebbe risultare sbagliato per alcuni è in realtà perfettamente lecito per altri. Vediamo però alcune cose su cui meditare e che meritano una nostra attenta decisione.

  • comprare cose che non mangiamo abitualmente: non conosciamo quel cibo, non sappiamo se ci soddisfa, se ci fa bene o male, se saremo disposti a mangiarlo per molto tempo. Alcuni sanno che il cibo che comprano non è di loro gusto, ma lo accumulano pensando che la necessità farà abbassare la sensibilità del loro palato. Oltre ad avere dei dubbi su questo, bisogna aggiungere che rendere una situazione ancora più triste mangiando cibo che non ci piace è una fonte di sconforto spicologico che andrebbe evitata. Se poi abbiamo abitudini particolari (vegetariani, vegani, intolleranti...) l'argomento è da prendere acora più seriamente.
  • troppa o scarsa varietà: limitarsi a tonno e pasta è davvero troppo riduttivo. Le prime malattie alimentari note erano quelle dovute ad una alimentazione monocibo (riso in cina, polenta nel nord Italia). Si scade presto nella monotonia e si scompensano subito i valori nutritivi. Dall'altra parte una varietà esageratamente ampia richiederà molti più sforzi di gestione (scadenze, metodi per cucinare, difficoltà di catalogazione).
  • scordarsi dei valori nutritivi: l'alimentazione corretta è il primo modo per stare sani. In una situazione in cui siamo costretti ad attingere alle scorte, una corretta alimentazione eviterà di andare incontro a problemi più seri. Bisogna cercare, quanto più possibile, di bilanciare la dieta che faremo, integrarla con vitamine e sali minerali di sintesi se necessario, e soprattuto cercare per quanto possibile di usare cibo di qualità. Senza confondere la qualità con la marca, è bene leggere le etichette dei cibi e valutare, oltre che l'apporto calorico, anche quello nutrizionale e valutare la presenza di sali, zuccheri e grassi artificiali aggiunti.
  • scordarsi l'acqua: pare strano trattarlo in questa guida in cui non abbiamo mai parlato di acqua. Faremo quindi solo un appunto a futura memoria, per quando tratteremo più in dettaglio l'argomento. Tutto il cibo che abbiamo messo da parte, infatti, potrebbe risultare  inservibile se non abbiamo cura di mettere da parte anche l'acqua che ci serve per cucinarlo e per bere .
  • incuria nel confezionamento: nulla di peggio che arrivare ad attingere alle proprie scorte per scoprire solo in quel momento che sono rovinate, scadute, ammuffite o intaccate dai parassiti o dai topi. Questi ed altri possono essere gli esiti di una scarsa attenzione nella selezione dei contenitori o del deposito stesso.
  • mancanza di un archivio/registro: come abbiamo visto l'archivio e fondamentale. Senza questo strumento di gestione siamo senza un vero orizzonte temporale nella durata delle scorte e senza la possibilità di fare una pianificazione seria ed efficace.
  • non avere gli strumenti giusti: tutti conoscono la barzelletta dei prepper rinchiusi nel bunker senza l'apriscatole. Questa battuta però ci lancia l'avviso per non commettere altri errori simili: pentole, padelle, attrezzi da cucina, metodi alternativi per cucinare, sono tutte cose da prendere in considerazione, specie confrontandoci con il materiale che abbiamo messo da parte.


Estendere il concetto dal cibo ad altre tipi di risorse

Gestire le scorte di cibo in modo corretto non è solo un compito molto importante, è anche molto complesso. Tuttavia ci permette di avere sotto controllo un aspetto fondamentale della gestione delle emergenze e ci da modo di affinare le nostre doti gestionali. Una volta apprese queste doti non sarà difficile applicarle anche ad altri tipi di scorte, apportando dove necessario le dovute modifiche e differenze. Sicuramente una scorta altrettanto complessa ed importante sarà quella dei medicinali, data l'iportanza e la deperibilità degli stessi. Tutti gli altri casi, specie con gli strumenti, saranno più facili.

Per la comodità di tutti riportiamo qui l'elenco degli articoli precedenti sul tema delle scorte e delle checklist (da usare sempre con la testa!)