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Imparare, è probabilmete una delle facoltà più importante dell'animale uomo. E' principalmente grazie a questo meccanismo che nei secoli ci siamo affermati come specie dominante (nel bene e nel male) sul pianeta. Non è quindi affatto strano che questa capacità, e il suo costante esercizio, siano fondamentali in tutte le attività legate al prepping e al survival. 

Apprendere infatti è l'equivalente "software" di fare scorte di strumenti utili e manterene il filo sui propri coltelli. Senza questo, infatti, le nostre speranze di cavarcela anche nelle più semplici situazioni si riduce quasi a zero. Veriamo allora cosa vuol dire imparare e come guidare questa fantastica abilità.


Imparare e sbagliare.
Ci sono due detti famosissimi: "chi non fa non sbaglia" e "sbagliando si impara". Ma per imparare è importante anche sbagliare "nel modo giusto". L'aspetto più importante degli errori nell'apprendimento sta tutto nella capacità di capire dove sta l'errore e fare in modo di non ripeterlo. Thomas Edison è diventato famoso per aver "trovato 1000 modi in cui NON fare la lampadina" prima di riuscirci. Se non abbiamo l'umiltà di riconoscere l'errore, la capacità di capire cosa non è andato per il verso giusto e la saggezza di non ripetere l'errore, non stiamo affatto imparando, stiamo al più ripetendo una operazione come uno zombie sperando che prima o poi la fortuna o qualche altro miracolo ci faccia andare le cose come desideriamo. E in questo non vi è nulla di intelligente.
Ma tutto questo è relativo alla capacità di imparare dai propri errori, capacità riconosciuta alle persone intelligenti. Ma le persone ancora più intelligenti sono quelle in grado di imparare dagli errori degli altri. Ecco che allora si ha il massimo da questo strategia: non si ha nulla da perdere e tutto da guadagnare. Ecco allora che, prima di buttarci a capofitto su una nuova abilità e semplicemente "provare", conviene cercare tutte le informazioni possibili su quanto già fatto da altri prima di noi e studiare i loro successi e gli insuccessi, per cercare di replicare i primi ed evitare i secondi.
Ma per arrivare all'apprendimento attraverso l'errore è indispensabile fare, sporcarsi le mani e cimentarsi direttamente, sempre tenendo il cervello pronto e acceso.


Imparare ripetendo.
Una volta che si è riusciti a farcela alcune volte, inizia una seconda importantissima fase: l'addestramento. Ripetere più volte gesti e procedure, sempre verificando l'esito e cercando di migliorarsi, diventa la strada verso la competenza. Una volta che, magari con difficoltà, abbiamo ottenuto dei risultati positivi, inizia la fase in cui quei risultati devono diventare abituali e sempre più facili da ottenere.
Questo ha anche un'altra importante funzione: in una reale situazione di difficoltà è stupido aspettarsi di riuscire a fare persino di più o meglio di quanto facciamo solitamente, anzi, è logico aspettarsi di avere delle performance peggiori. E' qui che l'allenamento ci viene in soccorso, perchè saremo realmente in grado di fare solo quello che per noi è diventato "naturale" e che non ci richiede ulteriori sforzi per essere realizzato oltre a quelli a cui la situazione ci sottopone.

Quindi ancora una volta: meno Internet e più pratica.


Scegliere le Skill
Un errore pericoloso è quello di ritenere le abilità "da campo" o "da survival" le uniche necessarie. In realtà la capacità di riconoscere un tarassaco per farsi un thè, accendere un fuoco con metodi di fortuna, fare trappole per conigli selvatici hanno una probabilità di essere utili e necessarie tendenti allo zero.
Diversamente ci sono altre abilità che sono decisamente più spendibili e che possono essere utili trasversalmente in tutte quelle situazioni (la maggioranza) che non prevedono necessariamente un'accampamento boschivo. Se guardiamo ai reali disastri accaduti negli ultimi decenni, infatti, vediamo che le abilità che hanno permesso ai sopravvissuti di farcela e li rapportiamo al numero delle persone coinvolte, sono di tutt'altro tipo. In questo senso, capire cosa serve imparare e cosa no, è altrettanto importante.

  • comunicaizoni radio: sono usate in ogni manifestazione o emergenza di rilievo
  • pronto soccorso: difficile trovare campi di applicazione in cui sia inutile, e può letteralmente salvare delle vite
  • lingue: comunicare con un estraneo è utile nelle missioni all'estero, nel turismo, nel lavoro e anche nelle nostre città.
  • riparazioni: che si tratti di una bicicletta o di un vestito, avere le competenze necessarie a far funzionare quello che non funziona più è il primo passo per trovare soluzioni e strumenti per realizzarle.
  • sicurezza: sono pochi i campi in cui la sicurezza è trascurabile, per un prepper questi campi non esistono. Attenzione però: la sicurezza è un campo molto più ampio di quanto si pensi e pensare di liquidarla parlando solo di armi e arti marziali sarebbe miope, superficiale, inutile e pericoloso.

 

Soft Skills.
Esistono poi un'altra serie di abilità e comportamenti legate all'individuo che completano il suo profilo e possono davvero fare le differenza. Ma quali possono essere queste abilità?

  • contrattazione: barattare, spuntare uno sconto, riuscire a massimizzare il proprio vantaggio non sarà mai inutile
  • diplomazia: capire le persone, le loro necessità ed obiettivi, sapersi rendere utili e trovare soluzioni comuni e mediazioni può spesso essere il metodo più rapido ed indolore per risolvere molte situazioni
  • riservatezza: cosa siamo in grado di (non) rivelare agli altri? possiamo gestire un margine di vantaggio legato all' "asimmetria informativa" su noi e sugli altri?

 

Impara prepper, impara. Quello che sai e quello che conosci sono i primi strumenti del tuo "survival kit", non pensano nulla e li avrai sempre con te.