nel precedente capitolo "preparazione economica-introduzione" l'Uomo è chiamato a soddisfare i bisogni scambiandoli con dei beni. Dato che le risorse a disposizione sono limitate non tutti potranno essere soddisfatti in contemporanea e per tanto bisognerà dare priorità a taluni bisogni tosto che altri.

 

Utilità di un bene

Maggiore sarà un bisogno, maggiore priorità avrà nel esser soddisfatto rispetto ad altri bisogni e maggiore utilità avrà il bene che soddisferà quel bisogno. Lo scopo ultimo è ripartire le spese in modo da massimizzare l'utilità totale di tutti i beni acquisiti in contemporanea, il che è un pò quello che fanno tutte le persone quando fanno la spesa.

La quasi totalità dei consumi vengono fatti tramite i nuclei familiari-abitativi nella quale si sommano i bisogni ei singoli membri con i bisogniel gruppo in quanto tale.

 

L'intensità di un bisogno diminuisce man mano che viene soddisfatto e con esso anche l'utilità del bene che lo soddisfa. Questo fenomeno è chiamato legge dell'utilità decrescente per cui:

"dosi sucessive dello stesso bene hanno per lo stesso individuo utilità semre minori alla dose precedente".

L'utilità di un bene è dato dalla somma delle utilità di tutte le sue dosi consumate.

 

Facciamo un esempio:

Un uomo affamato ad un buffé si serve al tavolo delle tartine. La prima tartina la azzannerà come se fosse stato un anno nel deserto, la seconda pure ma dopo una ventina si sente pieno e quando qualcuno gli offre delle altre tartine rifiuta di buon grado. Avremo quindi che l'utilità di un bene cresce col c rescere delle dosi consumate nel arco di tempo che intercorre dal nascere di un bisogno al suo pieno soddisfacimento e che la velocità di accrescimento si riduce dopo ogni dose consumata.

 

L'utilità delle dosi scenderà fino a zero nel momento in cui il bisogno verrà pienamente soddisfatto, momento in cui l'utilità del bene raggiungerà il culmine, proseguendo nel consumo l'utilità del bene diverrà negativo il che vuol dire che anche l'utilità del bene scenderà diventando sempre più inutile.

 

Quì si può vedere una tabella e relativo grafico che mostra il rapporto tra utilità di un bene e utilità delle sue dosi.

 

L'asse orizzontale rappresenta il susseguirsi delle dosi mentre l'asse verticale il valore dell'utilità;

Il tracciato arancionerappresenta l'utilità delle dosi e il pallino dello stesso colore indica la dose di utilità pari a zero;

Il traccato rosso rappresenta la crescita dell'utilità del bene e l pallino dello stesso colore indica il punto in cui il bene raggiunge il pieno soddisfacimento del bisogno;
Il tracciato verde indica l'utilità del denaro e il pallino dello stesso colore indica il limite di convenienza.

Dopo un certo limite di appagamento un soggetto sarà portato a spendere le proprie risorse per la dose che soddisferà definitivamente il suo bisogno solo se quest'ultima dose sarà di utilità maggiore o uguale all'utilità del suo costo di risorse richieste. Ne deriva che il prezzo che un individuo è disposto a pagare per un bene è influenzato dalla sua utilità per dose applicando quello che potremmo chiamare un analisi del rapporto qualità/prezzo per quello che concerne l'efficacia, l'utilità del bene a soddisfare il bisogno e del prezzo unitario (euro al kilo) per quello che concerne il prezzo medio delle dosi.

 

Il denaro vero e proprio è anch'esso un bene economico ma sfugge alla legge dell'utilità decrescente in quanto il denaro è il metro di misura col quale si misura l'utilità di un bene e quindi il suo valore, per tanto il denaro conserva costante la sua utilità nel tempo. Ritornando al grafico si può notare come l'utilità del denaro e l'utilità decrescente di un bene si incontrino in un punto detto limite di convenienza oltre il quale, appunto, non conviene più consumare il bene.

 

In situazioni statiche in cui si può descrivere l'utilità di un bene in maniera empirica ritorna utile la teoria del economica del consumatore che aiuta a ripartire con la massima efficenza le risorse economiche per soddisfare una serie di bisogni contemporaneamente ma nella vita quotidiana i consumi sono fortemente influenzati da comportamenti psicologici che rielabora continuamente la scala di priorità dei bisogni invalidandola definitivamente per tanto non affronteremo oltre l'argomento.

 

Consumo e risparmio

La capacità di spendere di un conumatore è data dal reddito, la parte non spesa del reddito è detto risparmio. Il rapporto risparmio/reddito è detto propensione al risparmio. A finché si possa avere risparmio è necessario che il reddito sia maggiore delle spese per i bisogni inrinunciabili, altrimenti si può anche avere un risparmio negativo, ovvero che si debba intaccare i propri risparmi precedentemente accumulati pur di soddisfare i propri bisogni.

 

In genere si tende a risparmiare per ottenere dei beni in futuro, beni che possono soddisfare bisogni che si sentono al momento ma di cui si sceglie di rimandarne il soddisfacimento, beni che al momento non ci si può permettere per cui si sceglie di accumulare risparmi fino al raggiungimento della somma richiesta, oppure beni che soddifino bisogni futuri previsti, anche ipotetici.

 

Questo è il motivo per cui siamo quì ora, nel monopoli della vita ci sono un sacco di imprevisti. Un altro motivo per cui si tende a risparmiare è la possibilità di avere un reddito extra tramite interessi attivi che posono fruttare da conti correnti, libretti di risparmio e vari prodotti finanziari.