La Russia studia il terreno dei suoi potenziali nemici, in senso letterale. Le ultime analisi mescolano geopolitica e stragia con la geologia vera e propria e portano Mosca a individuare punti deboli nel territorio americano che, se sfruttati, potrebbero scatenare una vera e propria apocalisse in tutti gli USA e mettere in ginocchio un intero continente. 

L'analisi è stata fatta da Konstantin Sivkov, direttore dell'accademia di Geopolitica a Mosca. Ma come in questo caso l'utilizzo mirato di ordigni nucleari porterebbe la distruzione dell'occidente. Vediamo come.

 

Questione di territorio

Abbiamo avuto modo di parlare di recente di quanto siano tesi i rapporti tra la Russia e le altre superpotenze. In periodi come questo è facile ricordare principi di strategia di base come "conosci il tuo menico". In questo caso i russi hanno imparato molto bene le caratteristiche del territorio statunitense e le sue debolezze. Tra queste ce ne sono due che i nostri soci prepper americani conoscono molto bene: la faglia di Sant'Andrea ed il vulcano inattivo di Yellowstone. Queste due minacce naturali infatti fanno parte dell'elenco dei possibili eventi a cui molti prepper si stanno preparando.

Il piano russo prevede di puntare i missili contro questi obiettivi e di ottenere risultati devastanti, da apocalisse. Vediamo come:

 

La Faglia di Sant'Andrea

E' una delle spaccature tra placche tettoniche più famose e scorre per circa 1300 km in prossimità della Californa. La sua presenza fa si che la zona sia soggetta a terremoti, ma quello che spaventa tutti è il famoso "Big One": un terremoto annunciato, che ha elevatissime probabilità di capitare, ma nessuno sa quando. Potrebbe essere così forte da distruggere intere città in California come Los Angeles e San Francisco, col terremoto più potente della storia del pianeta. Altra conseguenza altamente probabile sarebbe uno Tsunami altrettanto potente, capace di spingere le acque dell'oceano nell'entroterra Americano per centinaia di chilometri.

Il piano Russo punterebbe quindi a puntare i missili sulla faglia, in modo tale che la deflagrazione faccia rilasciare l'energia accumulata tra le placche così da innescare artificialmente il terremoto, con tutte le relative conseguenze.

 

Parco di Yellostone

Sotto il famosissimo parco degli orsi è ancora vivo un supervulcano dormiente la cui caldera ha un diametro superiore al 50km. Molti geologi ritengono che il risveglio del vulcano sia una possibilità tutt'altro che remota, la cui eruzione potrebbe oscurare il cielo dell'intero continente a causa delle ceneri e dei fumi che sprigionerebbe. Gli Stati Uniti sarebbero quindi nel buio, con un'aria irrespirabile, l'argicoltura compromessa, ed un sovraconsumo di energia elettrica.

Per scatenare tutto questo, ancora una volta, verrebbe usata una testana nucleare per "stappare" il vulcano e mettere gli USA al buio.

 

L'ipotesi EMP

Non presente nel documento russo, ma sempre realizzabile con l'uso non convenzionale di testate nucleari è la possibilità di creare un EMP, come descritto nel libro "Un istante dopo" che abbiamo recensito tempo fa.

Tra tutte le ipotesi è difficile capire quale sia la peggire. 

Di sicuro c'è la speranza che non si realizzi nessuna di queste, e nessun'altra