Queste informazioni costituiranno la base delle competenze necessarie alla progettazione: quando dovrà essere il ricasso? vogliamo un salvafilo? che curvatura vogliamo dare al bisello? Capire, porci e rispondere a queste domande farà la differenza tra un buon coltello e un lavoro mediocre.
Anatomia e terminologia
Iniziamo con una tabella con le parti principali del coltello e la loro descrizione. Come Leonardo DaVinci, gli studenti di belle arti fanno studi di anatomia proprio per avere un'idea precisa delle parti anatomiche che devono disegnare, delle loro proporzioni e delle forme che assumono nelle diverse attività. Quasi allo stesso modo noi studiamo le parti del coltello e come queste vengono utilizzate, i pregi e i difetti che possono presentare nell'uso, così da poter progettare un coltello che sia fatto su misura per quello che serve a noi.
BILANCIATURA | baricentro del coltello. A seconda della destinazione d'uso del coltello, conviene che la bilanciatura cada più vicina all'impugnatura o alla punta. |
BISELLO | parte lavorata che dal piatto della lama arriva fino al tagliente. Ne esistono vari tipi (concava, convessa, piatta) ed ognuna ha la sua caratteristica peculiare. |
CODOLO | parte di acciaio nascosta dall'impugnatura. Esistono coltelli a codolo piendo (full tang) o a codolo nascosto. Nei full tang è possibile vedere l'acciaio lungo tutto il profilo del manico, mentre i coltelli scandi sono un classico esempio di coltelli a codolo nascosto. |
CONTROFILO | tagliente (affilato) presente anche nella parte superiore del coltello, tipico dei pugnali o altri coltelli ha |
DORSO | parte di maggior spessore della lama opposta al tagliente. |
DRAGONA | cordino che congiunge il pomolo e la guardia parallelamente all'impugnatura. Utile per impedire perdite accindentali del coltello in caso di lavori gravosi e/o difficoltosi. |
FALSO CONTROFILO | bisellatura nella parte anteriore del dorso della lama senza tagliente. |
SALVADITO | incavo/i ricavato/i nella manicatura (o nella lama) per favorire l'appoggio delle dita. |
GUANCETTA | ciascuna delle due parti che compongono la manicatura dei coltelli chiudibili e dei fissi full tang |
GUARDIA | blocco (solitamente metallico) tra l'impugnatura e lama, ha l'intento di evitare che la mano scivoli sul tagliente. |
RICASSO | la parte non tagliente, che si trova fra il manico e il tagliente del coltello. |
RIVETTI | piccoli tondini di metallo che vengono tagliati e ribattuti per fissare la manicatura al coltello. Possono essere decorativi, a vite o semplici. Oltre ai rivetti la manicatura è tenuta attaccata al codolo con colla epossidica bicomponente |
SALVAFILO | piccola incisione che separa il tagliente dal ricasso. talvolta fatta per facilitare le operazioni di bisellatura e affilatura |
SGUSCIO | chiamato anche erroneamente "Colasangue" perchè in passato si pensava potesse favorire l'uscita del sangue, ha la funzione di alleggerire la lama e dargli maggiore rigidità. |
SPAZIATORI | lamine di materiale metallico o plastico adottate a scopo estetico da interporre tra il codolo dei full tang e le guancette o in altre posizioni della manicatura. |
TALLONE | porzione del piatto lama più vicina all'impugnatura generalmente non affilata che spesso riporta incisioni o scritte. |
FORTE | primo terzo della lama più vicino al manico |
MEDIO | parte mediana della lama |
DEBOLE | ultimo terzo della lama vicino alla punta |
(parzialmente tratto da http://forum.coltelleriacollini.it/)
Potrete trovare anche termini diversi, o più specifici, o sinonimi degli stessi. Tuttavia questi sono quelli principali.
Iniziare il design
Conosciuto un po' meglio come è fatto un coltello, è ora di passare alla progettazione. Dovremo tenere in conto il tipo di coltello che vogliamo fare, la sua forma e il materiale che abbiamo a disposizione.
Soprattutto all'inizio non dobbiamo lanciarci in disegni esagerati, presi da prodotti commerciali, dalla TV o dai videogiochi: questi modelli la maggior parte delle volte sono inutili, pericolosi, di difficile realizzazione e soprattutto non hanno alcuna utilità pratica. Nel disegnare la lama dobbiamo già pensare ai diversi passaggi che faremo durante la realizzazione, come taglieremo il metallo, come lo lavoreremo, e poi quanto sarà comodo da usare e da riaffilare.
Molti coltellinai studiano il disegno di un coltello per giorni, facendo prove, prototipi che poi scartano prima di arrivare al disegno ottimale. Una pratica diffusa è quella di ricreare il coltello in legno, plastica o cartone, e di simulare l'uso che se ne farà per rendersi conto direttamente di eventuali difetti, parti troppo sporgenti, o spessori troppo esigui.
Due proposte
C'è un modello di coltello che interessa i neofiti alle primissime armi e i coltellinai più esperti: il kiridashi giapponese. E' un lama da lavoro essenziale, dalla caratteristica punta a bisturi, che permette al principiante di iniziare con un modello davvero semplice da fare. Gli esperti si dedicano a trovare forme sempre più particolareggiate di tirare fuori il meglio da questo coltello tradizionale. Il kiridashi poi è un ottimo esempio di neck-knife o di coltello da EDC.
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Se abbiamo a disposizione una vecchia lima d'acciaio, un profilo molto interessante da cui iniziare è quello delle classiche lame Skandi, particolarmente semplici ed eleganti. Sono famose quelle della MORA Knives. Questi sono dei veri coltelli da sopravvivenza, senza inutili fronzoli. Sono modelli a codolo nascosto, ma non per questo sono più fragili o meno affidabili (se fatti bene).
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Vi sono moltissimi profili reperibili in rete, forse all'inizio è bene cominciare con uno di quelli classici. Ricordando che lo strumento principale di un coltellinaio è la pazienza, conviene cominciare dai sentieri già battuti dagli esperti, per poi avventurarsi in cerca del proprio stile quando si avrà più esperienza.