Tra i vari supporti più o meno sofisticati o rudimentali ci sono le stufette da campo. Solitamente fatte in ferro o acciaio con materiali di recupero e rigorosamente autoprodotte, possono variare per dimensioni, peso e trasportabilità ma tutte possono esser classificate in quattro categorie in base al loro funzionamento. Vediamo assieme questi cinque gruppi per apprezzare i pregi di ognuno di essi.
La camera esterna è la camera d'aerazione, essa ha dei fori per l'aria sul bordo inferiore come nel primo tipo, essi si trovano sotto i fori d'aerazione della prima camera in modo da non causare la fuga dei gas. Questo sistema permette di sfruttare i gas combustibile, altrimenti disperso come nel primo tipo, rilasciato dal legno in combustione.
Una variante di questo modello consiste nel chiudere il foro superiore con un piano di ferro e aggiungere una canna fumaria per far uscire i fumi, in questo modo si evitano i rischi relativo al uso di fiamme libere, si differenzia l'uscita di scappamento dalla fonte termica che è diventata una superficie radiante;
Il quarto si differenzia da gli altri da molti punti di vista: non si basa sul primo modello e quindi non sfrutta alcuna cella convettiva, non usa nemmeno combustibile solido. Si tratta della stufetta ad alcol: questa è composta da un serbatoio e da dei fiorellini superiori che possono benissimo coincidere con il foro d'alimentazione.
Non brucia l'alcol liquido ma quello che evapora fuori dai forellini creando delle fiamme simili a quelle dei fornelli della cucina di casa. L'evaporazione è influenzata dalla temperatura ambiente quindi potrebbe esser necessario d'inverno scaldare il serbatoio in prossimità dei fori ma una volta innescata la fiamma l'alcol si scalda dalle sue stesse fiamme.
Nell'immagine vediamo una piccola stufetta ad alcol da portare al collo !!
Per motivi di sicurezza è sconsigliato lasciar il combustibile nel serbatoio, specie d'estate e non alimentare il serbatoio durante il funzionamento. Alcuni modelli presentano una valvola di sicurezza che sfiata in caso la caldaia possa andare sotto pressione.
Articolo diLuca Moon per Prepper.it