Gli esperti del settore non ce ne vorranno ma, come il titolo stesso suggerisce, questo non è un articolo indirizzato a loro. Ci rivolgiamo ai neofiti, quindi argomenti, definizioni e necessarie approssimazioni sono fatti a beneficio di questi ultimi. Vogliamo fornire un piccolo insieme di informazioni di partenza per toglierli dallo stato di "digiuno totale" così che abbiamo almeno l'abbrivio per poi confrontarsi con argomenti più complessi e/o estesi.
Da dove viene la criri economica
L’attuale Crisi Economica deriva direttamente dallo scoppio, negli USA, della “Bolla Speculativa” sui mutui Subprime e dal crollo dei prezzi del mercato immobiliare.
Cos’è un mutuo subprime? Si tratta di un mutuo concesso a soggetti con poche garanzie, con storie pregresse di pignoramenti ed insolvenze e che, quindi, quasi sicuramente non riusciranno a pagare le rate. E’ il contrario di un mutuo Prime.
Perché fare ciò? Le banche non guadagnano forse sugli interessi che vengono loro pagati sui mutui. I mutui Subprime hanno degli interessi molto alti, per far fronte al rischio di insolvenza di chi lo contrae, ma c’è da dire che con questo genere di mutuo si è diffuso l’utilizzo di un nuovo strumento finanziario: la Cartolarizzazione.
Questo strumento consente alle banche di emettere qualsiasi tipo di mutuo, anche rischioso (meglio se rischioso, gli interessi erano più alti), per poi rivendere il credito a degli speculatori. Quindi non importa molto se il mutuo sarebbe stato ripagato oppure no, il loro rischio era quasi del tutto sparito. In più se un mutuo non veniva ripagato, le banche potevano procedere anche con il pignoramento degli immobili acquistati a credito. In questo modo le banche e gli speculatori si arricchivano sempre di più mentre i consumatori e le aziende si indebitavano sempre di più, vista la facilità con la quale si otteneva un prestito. Grazie (o a causa) di ciò, il settore immobiliare subì un’impennata. Molte più case venivano costruite ed acquistate. Si annacquava l’economia.
Perché? L’economia occidentale era ormai divenuta “povera”. Si vendeva poco e si produceva molto (sovrapproduzione). Le imprese delocalizzavano le loro produzioni all’estero ed i lavoratori interni avevano un reddito sempre minore. Per favorire i consumi e per veder crescere il PIL, l’indebitarsi presso una banca fu reso facile e comodo: si diede il via ai mutui e ai pagamenti rateizzati. Le banche d’investimento, quindi, tendevano ad indebitarsi a loro volta per acquistare mutui in cartolarizzazione e per specularci sopra attraverso alcuni prodotti derivati chiamati CDS: "Credit Default Swap".
Cosa è un Credit Default Swap? I Credit Default Swap sono dei contratti di “assicurazione”, venduti da apposite compagnie che, appunto, assicurano chi li sottoscrive contro il default (fallimento) o l’insolvenza di un soggetto terzo. Al contrario di una normale assicurazione che assicura solo un soggetto (proprietario del bene), i CDS potevano essere sottoscritti da una moltitudine di investitori, anche non proprietari del soggetto a “rischio”. Si iniziò, dunque, a speculare pesantemente su questo prodotto. Si iniziarono a rivendere mutui e azioni a altissimo rischio ai propri clienti, per poi acquistare dei CDS sulle stesse. In questo modo i profitti potevano affluire da due diverse direzioni. Le banche e le agenzie assicurative videro i loro profitti aumentare.
Ma come si faceva a vendere questi mutui e azioni ad alo rischio? Grazie alle Agenzie di Rating. Esse concedevano giudizi molto alti su tali prodotti, in modo che le banche potessero rivenderli facilmente. Mai sentito parlare di “Tripla A”? C’è chi pensa che le banche e le suddette agenzie fossero in accordo tra di loro. Ad un certo punto questo sistema di transazioni creato dai consumatori, dalle aziende, dalle banche e dalle società che vendevano i CDS, crollò. Nessuno aveva il capitale necessario per ripagare i debiti verso gli altri, nessuno aveva messo da parte risorse per far fronte ad una tale evenienza dato che la regolamentazione in materia era molto aleatoria. Il processo della cartolarizzazione implose. Le banche videro i valori dei propri mutui e degli immobili pignorati colare a picco e non poterono più rivenderli alle banche di investimento. Queste ultime si trovarono con mutui acquistati in cartolarizzazione che non producevano profitti e con una montagna di CDS che non venivano liquidati. Le agenzie assicurative, infatti, avevano venduto troppi CDS rispetto a quelli che potevano effettivamente ripagare.
Crolla il castello di carte
Una montagna di debiti che non potevano essere colmati. A questo punto il sistema finanziario e bancario sta per crollare. Gli stati decidono allora di colmare i vuoti fornendo degli aiuti economici al sistema finanziario. Miliardi e miliardi di dollari sono stati sborsati dai governi di tutto il mondo per chiudere questo buco creato dalla finanza. Esse, per far fronte agli aiuti versati alle banche, dovettero emettere titoli del debito pubblico per finanziarsi a loro volta.
Ma una gran quantità di titoli versati sul mercato da nazioni diverse con un interesse pressoché identico sono difficili da vendere, soprattutto quando sul mercato sono presenti i titoli di stato Tedeschi (i famigerati Bund) considerati i più stabili e sicuri. Nasce, quindi, l’esigenza di aumentare il tasso di interesse sui titoli immessi sul mercato in modo da attirare i finanziatori verso i propri. Su questi titoli vengono comunque, ancora oggi, venduti ed acquistati dei CDS. Ci si può assicurare contro il fallimento di una nazione. Da qui nasce il crescente debito pubblico delle nazioni.
Come si colma questo debito? Aumento delle entrate dello stato (tasse e imposte) e taglio delle spese pubbliche oltre che con il contrasto dell’evasione fiscale. Al giorno d’oggi si assiste ad un’ inversione di marcia da parte delle banche e dei finanziatori. Si assiste ad una fase di “Credit Crunch” (restrizione del credito). Si tende, quindi, a finanziare pochissimi soggetti a basso rischio con tassi di interesse un po’ più alti. Crisi e recessione/depressione hanno impattato anche il nostro sistema economico nazionale ma, sorprendentemente, in modo un po’ meno grave. Sembra assurdo ma è così. La nostra tradizione votata al risparmio e alle case di proprietà ci ha, in parte, attutito la caduta. Comportarsi da formichine (ricordate la storiella?) in parte ci ha aiutato.
Questo crollo dell’economia (si è notato) è quasi fisiologico. Poteva accadere 200 anni fa come potrà accadere di nuovo. Succede quando si accumula ricchezza soltanto in una porzione di società. Si è notato che se una piccola percentuale di popolazione (l' Élite) detiene grandi capitali il sistema crolla. Purtroppo ora sono costretto a dare delle cifre (dati USA): circa quaranta anni fa l’1% della popolazione USA deteneva il 9% dei redditi totali mentre alle soglie del 2007 la percentuale era salita fino al 23,5% dei redditi. Una situazione simile alla Grande Depressione del 1928.
Eventuali pensieri e valutazioni fateli voi. Questo è, in (molto) breve, ciò che è successo. La spiegazione di come siamo arrivati all’attuale situazione mondiale. Ho cercato di essere il più sintetico possibile per evitare di annoiare o comunque per far comprendere la situazione anche a chi, come i più, generalmente non si interessa di economia.
Non me ne vogliate, quindi, per eventuali imperfezioni. Vi lascio con una lista di alcuni “paroloni” che, ogni tanto, si sentono al TG.
Poccolo vocabolario di finanza
- Agenzie di Rating: Agenzia che assegna una valutazione riguardo la solvibilità e l’affidabilità di una società che emettetitoli sul mercato.
- Azione: E’ un titolo emesso dalle società quotate in borsa. Rappresenta una quota di capitale aziendale. Chi acquista azioni è definito Azionista ed è a tutti gli effetti socio della compagnia emittente. Banca commerciale Il tipo di banca “classico”. Raccoglie denaro sotto forma di depositi per poi darlo in prestito.
- Banca commerciale: Il tipo di banca “classico”. Raccoglie denaro sotto forma di depositi per poi darlo in prestito.
- Banca di investimento: Banche che svolgono attività di consulenza finanziaria alle imprese e compravendita di titoli azionari, obbligazionari, derivati et similia.
- Bolla Speculativa: Quando un gruppo di titoli viene valutato ad un prezzo molto alto rispetto a quello che in realtà dovrebbe essere. Lo scoppio della bolla fa crollare i prezzi.
- Debito Pubblico: Totale dei titoli di stato emessi (con relativi interessi) sommati ai debiti delle amministrazioni pubbliche.
- Deflazione: E’ una diminuzione generale dei prezzi. Poca domanda in attesa di un calo dei prezzi induce le aziende a ridurli effettivamente. I consumatori potrebbero, però, attendere ulteriori cali creando un circolo senza fine.
- Depressione: Quando, in un periodo di almeno tre anni, si registra una diminuzione abbastanza importante del PIL di una determinata nazione.
- Inflazione: Aumento generale dei prezzi seguito da una riduzione del potere d’acquisto.
- Obbligazione: Titolo che rappresenta un credito nei confronti della società che lo ha emesso. A termini stabiliti si ricevono degli interessi sul credito che, arrivato a scadenza, verrà rimborsato.
- Paradiso Fiscale: Nazione a bassa ( o nulla ) trasparenza e imposizione fiscale.
- PIL: (Prodotto Interno Lordo) Semplificando al massimo è la somma di beni e servizi FINALI prodotti in una nazione in un dato periodo di tempo. L’aggettivo FINALE significa che il bene è immesso sul mercato e non ha bisogno di altre trasformazioni per essere venduto (es. Automobili).
- Recessione: Quando si registra una lieve perdita di punti PIL per almeno sei mesi.
- Stagflazione: Uniamo STAGNAZIONE e INFLAZIONE ed otteniamo la Stagflazione. Momento in cui il tasso di crescita dell’economia è basso e l’inflazione, al contrario, è alta.
- Spread: Differenza tra tassi di interesse di riferimento e tassi pagati dai soggetti che prendono in prestito del denaro. Se i soggetti sono ad alto rischio lo spread sarà più alto per coprire il rischio. E’ anche la differenza tra prezzi di acquisto e vendita di un bene nel mercato.
Matt the Scout per Prepper.it
Questo articolo partecipa al concorso "2 anni di Prepper.it".
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"Eventuali pensieri e valutazioni fateli voi. Questo è, in (molto) breve, ciò che è successo. La spiegazione di come siamo arrivati all’attuale situazione mondiale. Ho cercato di essere il più sintetico possibile per evitare di annoiare o comunque per far comprendere la situazione anche a chi, come i più, generalmente non si interessa di economia. Non me ne vogliate, quindi, per eventuali imperfezioni."