Oggi vi presentiamo un reportage fotografico a cura di Emanuele Cosimi che ha omaggiato la nostra comunità degli scatti che lui stesso ha fatto sui luoghi spettrali del disastro. Queste immagini spettrali di desolazione ed abbandono sono la vivida dimostrazione di quanto è accaduto e di come quell'incidente rimarrà sulle nostre spalle per sempre.
Le maschere antigas che il regime sovietico metteva in dotazione ad ogni ufficio pubblico o scuola, in quanto temevano un attacco con armi biologiche da parte dall'America, non vennero utilizzate in questa tremenda emergenza. Si cercava il più possibile di nascondere la gravità della situazione. Mentre i camion pulivano le strade nel tentativo di arginare il disperdersi di radiazioni, dopo tre giorni il governo dovette ammettere il disastro che era in corso, davanti alla popolazione ed al mondo intero. Venne organizzata l'evacuazione dell'intera popolazione di Pripyat, circa 45.000 persone.
Un annuncio riecheggiava nelle strade:
"Attenzione, attenzione, cari compagni, c'è stato un incidente alla centrale nucleare. Per salvaguardare la salute dei nostri cari compagni, è necessario evacuare la città.
Alle 14 dirigetevi ai pullman. Portate con voi solo lo stretto necessario. I documenti e quanto occorre per stare fuori qualche giorno. Non portate gli animali domestici.
Rientrerete alle vostre case entro tre giorni. Uscendo non dimenticate di chiudere il gas."
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Emanuele Cosimi ph. per Prepepr.it
mobile. +39 348 4162655
email. emanuele@emanuelecosimi.it
web. www.emanuelecosimi.com