Ancora una volta l'Europa è vittima di un attentato vile e le vittime si contano tra la gente normale, quella che vive la sua vita spostandosi con i mezzi, nella sua quotidianità, per andare al lavoro. Abbiamo visto persone come noi catapultate in un inferno che nessuno vorrebbe vivere, in particolare per le scene viste nella metropolitanaMolti di noi vivono in città e quegli ambienti sconvolti dalle esplosioni ci sono molto familiari.

Una delle reazioni immediate tra quelle scatenate dopo gli attentati dei ieri, è porsi la domanda "cosa potremmo fare?". Molti di noi si sono sentiti fare questa domanda da parenti ed amici e probabilmente abbiamo dato la stessa risposta...

 

 

Definire la situazione

A quanto pare le nostre città sono periodicamente teatro di attentati sanguinari. Le coscienze si sono svegliate dopo l'11 settembre, ma in Europa abbiamo assistito a venti anni di attentati:

  • 11 marzo 2004: Stazione di Atocha, Madrid
  • 7 luglio 2005: trasporto pubblico  a Londra
  • 22 luglio 2011: Utøya, in Norvegia
  • 24 maggio 2014: museo ebraico di Bruxelles
  • 7 gennaio 2015: Charlie Hebdo a Parigi.
  • 13 novembre 2015 :Parigi , al Bataclan ed altri
  • ... e ieri 22 marzo 2016 a Bruxelles

 

Tutti questi eventi hanno avuto luogo nelle strade, nelle nostre città.

Abbiamo già avuto occasione si sottolineare come la ricetta vincente sia quella della prevenzione e che non c'è nessuna reazione sensata da tenere nel momento per contrastare gli attentatori.

Tuttavia, se nella disgrazia avessimo la fortuna di non essere tra le vittime, ci sono molte cose che possiamo fare per aiutare noi stessi e gli altri.

 

 

La metro di Bruxelles

Uno scenario in cui lo stile di vita prepper può darci un grosso vantaggio è quello che si è presentato ai sopravvissuti nella metro di Bruxelles, di cui possiamo mostrare questo video.

 

Come si vede l'intera scena è al buio. I passeggeri dicono di non essere in grado di camminare agevolmente in quelle condizioni, i bambini piangono e i passeggeri sono costretti a muoversi a piedi lungo la galleria. 
Cosa avrebbe fatto di diverso un prepper?

 

Il nostro EDC

Come tutti sappiamo ci sono strumenti nell'EDC di un prepper che sono in grado di fare la differenza in quelle situazioni

 

  • innanzitutto una torcia: che sia adeguatamente potente da fare luce per alcuni metri nel buio più fitto e con l'aria piena di polvere e fumo. In metropolitana la torcia va tenuta a portata di mano e non nel fondo della borsa o dello zaino. Dobbbiamo essere in grado di trovarla a colpo sicuro ed in poco tempo anche al buio. Il posti ideale probabilmente è la tasca della giacca. La torcia può essere usata per vedere durante gli spostamenti, per indicare agli altri passeggeri dove andare, per farsi notare dai soccorsi e per segnalare la propria posizione.
  • una bandana ha il vantaggio di essere estremamente versatile. In questo caso sarebbe stata molto utile per coprirsi il viso ed evitare l'eccessiva esposizione a polvere e fumo. Attenzione però a non pindossarla come maschera: in questa situazione girare a viso coperto potrebbe dare addito a malintensi molto pericolosi.
  • il cellulare è e resta uno strumento salvavita. Alle strette la luce del display può sostituire una torcia, ma questa è una eventualità che vogliamo evitare preferendo uno strumento apposito. Il telefonino poi sarà indispensabile per chiamare i soccorsi, avvisare parenti ed amici e ricevere informazioni da loro.

 

Questa semplice dotazione di base è il minimo indispensabile. Ci sono poi altri strumenti che, volendo, potrebbero amopliare la nostra dotazione e aumentare le nostre possibilità

  • un fischietto (da usare solo quando davvero serve) è un utile strumento di segnalazione
  • l'acqua è utilissima per lavare via dagli occhi la polvere o per pulire temporaneamente piccole ferite, così come dei fazzoletti o salviette umudificate.
  • molti di noi hanno con se una dotazione minimale per il pronto soccorso, qualcosa che permetta di fermare una piccola morragia e tamponare una ferita. Più del kit in se, in questo caso ha valore la competenza nel saper cosa fare e cosa non fare in attesa dei soccorsi.

 

 

Tornare a casa

Finita questa prima fase dell'emergenza ci troveremo un'altra serie di difficoltà da superare:

  • prima di tutto vorremo contattare i familiari per informarci delle rispettive condizioni ed incolumità, ma facilmente le linee saranno intasate o bloccate.  Per queste operazioni solitamente è
  • consigliabile usare gli SMS in quanto il servizio è più "leggero" e ha maggiori possibilità di portare a destinazione il vostro messaggio rispetto a telefonate o app come Whatzzap e simili.
  • con un utilizzo intenso del telefono è indispensabile avere con se una batteria esterna o un caricatore oppure ancora un secondo telefonino d'emergenza.
  • successivamente dovremo spostarci in un luogo sicuro: come abbiamo visto recentemente, purtroppo siamo difronte ad attentati a sciame, che colpiscono contemporaneamente o quasi in diversi punti della città.
  • per tornare a casa potremmo dover usare altri mezzi, e sarà quindi utile avere del contante: banconote di piccolo taglio e monetine ci permetteranno di acquistare altri biglietti dei mezzi o di pagare una corsa in taxi (se il traffico lo consente) piuttosto che di recuperare acqua e cibo dalle macchinette lungo la strada
  • infine, per sapere come si evolte la situazione, il modo migliore resta la radio: una piccola radio ci può permettere di restare sempre aggiornati sugli ultimi sviluppi e permetterci di sapere come muoverci nel modo più sicuro.