Con l'avvento dell'era delle telecomunicazioni moderne le “vecchie” radiotrasmittenti UHF/VHF ed il semplice CB (il cosiddetto “baracchino”) sono sempre meno usate e soppiantate dai più efficienti telefoni cellulari, satellitari, reti 3G, Lte, Umts e simili. Tuttavia non sempre si può fare affidamento su quest'ultimi dispositivi per diversi motivi, primo di tutti la rete su cui essi dialogano.
All'insorgere di una situazione di emergenza o catastrofe,le reti telefoniche tradizionali potrebbero non funzionare a causa di diversi fattori quali mancanza di energia elettrica per i ripetitori, intasamento delle linee telefoniche, ecc. arrivando apoter causare la paralisi o al più ritardi alle forze di pronto intervento. Ecco allora che la radiocomunicazione assume un ruolo fondamentale,essendo indipendente da strutture terrestri che potrebbero danneggiarsi o intasarsi.
In questa fase,è chiaro che più l'informazione sarà precisa e tempestiva, più efficace sarà l'intervento dei soccorsi, ed è da questo momento che l'importanza delle radiocomunicazioni crescerà in modo proporzionale all'estensione dell'area colpita e dall'entità dell'evento verificatosi.
La radio è la tecnologia elettronica che utilizza le onde elettromagnetiche per le telecomunicazioni o altri scopi.
Il funzionamento non è particolarmente complicato ma è ingengnoso.
In un dato luogo abbiamo un apparecchio trasmittente in cui un circuito elettronico oscillante produce un campo elettrico che vibra ad una data frequenza. Questo campo elettrico viene trasformato in un campo elettromagnetico da un circuito detto trasduttore, successivamente l'antenna propaga nell'etere il campo elettromagnetico emettendo un'onda elettromagnetica o onde_radio.
L'onda radio così trasmessa è (per ora) una semplice onda sinusoidale.
In un'altro luogo un'altro dispositivo, detto ricevente, ha un'antenna che riceve tutte le perturbazioni elettromagnetiche a cui è esposto. L'antenna ricevente è collegata ad un circuito che permette di sintonizzare l'antenna sulla stessa frequenza del primo apparecchio e di ricevere esclusivamente il segnale del primo apparecchio.
In questo modo, fino a qui, abbiamo solo messo in contatto tra loro i due apparecchi in modo che uno trasmetta un segnale detto portante e l'altro lo riceva.
Se il primo apparecchio vuole trasmettere delle informazioni al secondo, dovrà modificare il segnale della portante sovrapponendogli il segnale del messaggio mediante un procedimento detto modulazione. L'apparato ricevente, che sa esattamente come dovrebbe essere fatta la portante, è in grado di capire quanto il segnale ricevuto sia diverso da quello che si aspetta: la differenza è il messaggio da ricevere. Il processo è quindi l'inverso della modulazione e si chiama demodulazione.