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E' arrivato il momento di cominciare a trattare un'argomento tanto delicato quanto importante: la sicurezza. Purtroppo questo è l'argomento su cui, più spesso, si sentono esternazioni, progetti, piani, consigli di ogni tipo, e sono, per la stragrande maggioranza dei casi, sbagliate e pericolose. Il motivo è semplice: se ne parla senza cognizione di causa.

Chi si limita a confondere la sicurezza con il possesso di armi sta guardando una parte piccola del problema che si propone di affrontare, quella più difficile, quella meno probabile e che richiede maggiore esperienza. Contemporaneamente trascura una ampia serie di situazioni e circostanze molto più probabili e di soluzioni più semplici ed indolore.

Vediamo quindo quali sono le esigenze della sicurezza e come provvedere ad esse.

 

 

Un contesto reale

E' fondamentale capire che ogni argomento trattato, specie quando si parla di gestione e prevenzione di emergenze, deve essere inserito in un contesto in cui il "reality-check" sia superato con buoni risultati. Per questo non si possono mai accampare teorie senza considerare che queste potrebbero un giorno tramutarsi in realtà, e con quella realtà bisogna cominciare a confrontarsi da subito. Bisogna quindi esaminare le diverse possibili situazioni e fare piazza pulita di tutti gli elementi improbabili, quelli che si basano su degli assunti inesistenti, quelli che danno per scontato un certo tipo di comportamento dalla controparte o quelli che sono offrono, senza meglio dettagliare il perchè, una "eccessiva garanzia di riuscita".

 

La sicurezza non è un prodotto.

Troppo spesso capita di vedere in rete o in TV  prodotti che garantiscono di essere "la soluzione definitiva" ad un dato problema. La sicurezza non fa diffetto rispetto a questo e mai come in questo caso questa pericolosa tendenza è falsa ed ingannevole. Non c'è prodotto, arma o strumento che con il solo possesso o porto possa garantirvi alcun grado di sicurezza. Non ha quindi nessun senso spendere soldi in questo o quel congegno se alla base non abbiamo anche e soprattutto il corretto atteggiamento mentale e comportamento. Gli oggetti che elencheremo più sotto non fanno a loro volta eccezione: sono strumenti che elencheremo per il classico "beneficio dell'inventario" e nulla più. L'argomento va rivisto e preso in esame approfonditamente: avremo presto occasione di tornare ad approfondire il discorso col nostro ospite MC. Per ora possiamo limitarci a dire che la sicurezza sta nella testa e non nei muscoli.

 

Non solo le armi.

Le armi, di qualsiasi tipo e foggia, sono i primi, e purtroppo spesso i soli strumenti presi in considerazione nell'affrontare l'argomento sicurezza. Questo è sbagliato, nella misura in cui si confonde la sicurezza con la protezione personale, e le armi possono essere una risposta solo in un limitato numero di casi che prendono in esame la possibilità di un'aggressione fisica diretta. Ma questi casi di protezione personale sono solo una ristretta parte di quello da prendere in esame. La sicurezza infatti deve comprendere anche furti (non solo le rapine), truffe, ed altri eventi a più ampio spettro.

 

La Lista

  • armi: parliamone subito che non ci pensiamo più. Se decidete di armarvi, come abbiamo già detto, pensateci bene ed affrontate l'argomento in modo serio. Non date per scontato di saper usare un'arma come si deve, spesso un corso in palestra non basta, dato che non è fatto con l'idea dell'extrema-ratio alla base. Per la vostra formazione affidatevi a dei professionisti seri e prendete in esame tutte le (brutte) situazioni in cui le conseguenze dell'uso vi può far trovare. Scegliete un'arma che siete in psicologicamente grado di usare. Prendete in esame il posto giusto dove la terrete a casa, specie se avete dei bambini, e bilanciate un compromesso con la facilità di averla pronta in mano quando serve con la necessità di ternela fuori dalla portata di chi non la deve toccare per nessun motivo. Infine prendete in esame la possibilità che vi venga sottratta, rubata o usata contro di voi. Pensate alla possibilità di utilizzare (anche) altri mezzi per la vostra protezione personale, quali le così dette "armi non letali".
  • spray al peperoncino: sono di libera vendita e si possono portare senza problemi nella maggior parte degli stati europei. E' bene informarsi sul tipo di gas contenuto, la concentrazione di capsicum ed il tipo di getto (diretto o a cono) che fornisce e la distanza coperta. Non sono letali ma possono fornire un vantaggio importante, dato che chi ne subisce il getto è reso momentaneamente quasi incapace di vedere e respirare, momenti in cui possiamo mettere in atto una fuga o un'altro tipo di reazione.
  • tazer: Questi dispositivi emettono una corrente ad altissima tensione ma bassissimo amperaggio. La corrente è un grado di causare spasmi muscolari che impediscono le funzioni motorie volontarie. Alcuni modelli funzionano portando il dispositivo direttamente a contatto con l'aggressore, altri sparano 2 elettrodi collegati a fili conduttori. Contrariamente alla classificazione in alcuni casi l'utilizzo può essere mortale. La legge [1] [2] consente il possesso ma confina la tenenzione alle propria abitazione.
     

Le così dette "armi non letali" permettono di mettere in evidenza il problema di base delle armi: il fatto che "le si voglia usare". Uno studio fatto in Australia l'anno scorso ha rilevato che l'uso della forza e degli strumenti correlati (armi)  da parte della polizia è aumento di 371 volte nel momento in cui sono stati dotati di armi non letali. Dal 1990 al 2007 il numnero di situazioni in cui le armi sono state usate era stato mediamente di 6 all'anno. E' però balzato a 2226 durante il 2001/2002 nelle città in cui la polizia era dotata di Tazer e Spray-OC. Come a dire che se l'arma è letale e le conseguenze sono pesanti, ci si sta attenti... non appena si ha l'alibi mentale dell'arma non letale, le occasioni d'uso aumentano in modo indiscriminato e preoccupante. Meno danni, meno rimorsi, meno controllo.

Video e notizie da Internet ci hanno purtroppo riportato che queste armi sono state usate dalle forze dell'ordine anche in modo gratuito ed ingiustificato su anziani e ragazzini per futili motivi e che alle volte l'esito, contrariamente al nome, è stato letale.

 

  • armi bianche, orientali, esotiche etc: qui l'assortimento e l'offerta sono praticamente senza limiti. Si parte da bastoni e coltelli di ogni forma o dimensione e si può finire ad armi il cui maneggio è persino più complesso della pronuncia corretta del nome. Anche qui dobbiamo stare molto attenti alle scelte ed essere realistici e pratici rispetto all'impiego. Anche se non sparano valgono le stesse considerazioni fatti più sopra per le armi. Dobbiamo tenere presente che il loro impiego implica di trovarci in una situazione di combattimento corpo a corpo che potrebbe essere tutt'altro che desiderabile, avendo così una soluzione che può persino aggravare il problema.
  • armi improvvisate (e loro derivazioni): chi è pratico di arti marziali sa che una vastissima gamma di oggetti di uso quotidiano e reperibili ovunque può essere utilizzato come arma, a patto di sapere come e cosa fare. Il proverbio vuole che "la penna uccida più della spada", e questo può essere vero anche dal punto di vista pratico. Ispirati da questo concetto, alcuni produttori hanno pensato bene di inventare delle "penne tattiche" fatte apposta per questo scopo, proposte a prezzi esorbitati, adatte a fare esattamente la stessa cosa delle versioni da pochi euro o meno. Questo concetto si può applicare a moltissimi altri oggetti, guidati dalla necessità che aguzza l'ingegno.

 

Passiamo ora alla parte un po' ad ampio raggio e meno da aspiranti guerrieri e consideriamo gli altri aspetti del fattore sicurezza che tutti gli strumenti e soluzioni viste fino ad ora non prendono in considerazione e quindi non coprono ne risolvono.

 

  • allarmi personali, sirene, trombe da stadio e fischietti: tutti questi dispositivi hanno in comune la funzione di fare tanto rumore con lo scopo di attirare l'attenzione e di disturbare quindi il malintenzionato durante la sua azione, sia essa un furto o un'aggressione. Se da un lato vige l'idea disfattista che nessuno è disposto ad intervenire in nostro soccorso, dall'altra rimane verao che un aggressore o un ladro non vuole farsi troppa pubblicità, e piuttosto che correre il rischio di farsi prendere abbandona l'impresa.
  • catena e lucchetto: una delle esigenze che potremmo avere è quella di assicurarci di ritrovare qualcosa nello stesso posto in cui l'abbiamo lasciata. La bici è l'esempio perfettto, ma recentemente ho visto anche delle signore anziane assicurare in questo modo il carrellino della spesa e gli esempi non si fermano qui: cancelli, finestre, valigie, attrezzatura... Possiamo includere anche bloster, U-Lock o altri elementi analoghi. Per quanto concerne le catene, pur essendocene di ogni dimensione e forma, vale la regola del peso: più pesano più ferro c'è e quindi sono più resistenti. Per i lucchetti e le serrature va ricordato che quelle a combinazione si possono aprire facilmente in poco tempo facendo veloci tentativi a caso, quindi meglio perferire quelli con la chiave per cui lo scassinatore deve portarsi almeno dietro i ferri del mestiere.
  • piccole cassaforti mobili: ve ne sono alcune camuffate da libro delle ricette, altre da deodorante spray. Utili per nascondere qualcosa di valore se non si vuole optare per una più robusta cassaforte murata. Di fatto applicano il concetto di "nascondiglio in piena vista" ad oggetti di uso comune.
  • allarmi elettronici a batterie: si trovano in molti fai-da-te e costano poco. Sono dispositivi con un sensore di movimento collegati ad una sirena ad alto volume. Utili come allarmi ripiego di un allarme più serio. Alcuni modelli più piccoli si possono usare anche "in viaggio".
  • presa della corrente con temporizzatore: utilissime anche per spegnere gli elettrodomestici la notte per evitare il consumo da "stand-by". I modelli più sofisticati permettono di impostare anche intervalli di tempo casuali. Collegati ad una lampada o altro elettrodomestico possono simulare la presenza di qualcuno in casa e scoraggiare i ladri meno attenti.

 

La lista potrebbe andare avanti ancora un bel po'. Chiediamo come sempre a tutti i lettori di apportare i propri suggerimenti e consigli.

Ci sono poi un paio di argomenti inerenti alla sicurezza che però tratteremo in una sede separata e dedicata:

 

  • la sicurezza della casa: dobbiamo considerare come potrebbe essere messa a rischio la nostra casa e le persone e le cose in essa contenute. Ci sono molte migliorie che si possono apportare senza spendere una fortuna e senza mettersi da soli dietro le sbarre e vivere in una prigione.
  • la sicurezza dell'auto (e nostra a bordo della stessa): il furto potrebbe anche non essere il solo problema, ci sono cose che vale la pena prendere in considerazione soprattutto per la sicurezza di autista e passeggeri. Inoltre ci sono alcuni accorgimenti per quello che riguarda la guida.
  • il migliore amico dell'uomo di dimostra tale anche in questi frangenti: uomo e cane si proteggono a vicenda da 14.000 anni circa, ed è lecito pensare che continuerà ad essere così ancora per un bel po'. Un cane può essere il nosto amico, la nostra guardia, il nostro sostegno morale ed il nostro compagno di lavoro e di caccia. Come allarme, se opportunamente educato, è impagabile.

 

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