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Una serie di articoli riguardanti le recenti politiche economiche e di import-export della Cina sta attirando molta attenzione e fa rumoreggiare il web.
Diverse fonti riportano infatti la notizia di una sproporzionata corsa all'acquisto da parte cinese di beni quali oro, metalli per uso industriale e riso. Le quantità sarebbero molto lontane dai precedenti volumi d'acquisto e, oltre a non avere giustificazione apparente, sarebbero tali da avere un impatto sui prezzi del mercato a livello mondiale.
In mancanza di motivi plausibili ed a seguito del rifiuto da parte di Pechino di spiegare la sua politica, si rincorrono le ipotesi, e non mancano certo quelle più allarmanti...

 

 

 

Massicce importazioni di riso

Per la Cina l'importazione di riso nel 2011 era stata di 0,5 milioni di tonnellate, mentre quella del 2012 è stata di 2,6 milioni tonnellate: 5 volte tanto.
La notizia relativa all'importazione di riso da altre zone dell'Asia è stata riportata da diverse fonti:

Tutte concordano nel dire che la reale motivazione non è l'aumento di domanda interna, essendo la Cina anche un forte esportatore di riso. Una possibile spiegazione sarebbe l'acquisto di riso estero ad un prezzo molto inferiore a quello a cui è venduto sul mercato interno: una speculazione quindi. Tuttavia, la quantità acquistata è oltre il 400% rispetto agli anni precedenti, cosa che porterebbe ad una enorme svalutazione del prezzo, vanificando i profitti.

 

Di sicuro la FAO ha stimato che questo massiccio acquisto avrà un impatto sul prezzo del riso sui mercati internazionali che potrebbe essere anche di lungo periodo e contagiare (come spesso capita) altri cereali, aspetto di cui avevamo già parlato.
Al momento nessuno conosce l'ammontare totale delle scorte di riso in Cina, ma si stima bastino x sfamare l'intera popolazione x 9 mesi.

Questi dati sembrano non trovare una spiegazione razionale, specie se si cerca di giustificare questi eventi mediante osservazioni dello stato attuale delle cose o del recente passato. Rimane lecito quindi azzardare alcune ipotesi e spingere l'orizzonte in cui cercare le motivazioni di questo comportamento in un prossimo futuro.
Con l'intento di dare una spiegazione a questi fatti, molti analisti in rete si sono scatenati alla ricerca di altri dati di natura economica e commerciale riguardo al Repubblica Popolare Cinese, e i loro sforzi sono stati premiati da alcune sorprese.

 

Non solo riso

Mettendo assieme questi dati per cercare di avere un quadro più completo, c'è chi si è spinto trovare la spiegazione in una preparazione del governo cinese ad un ipotetico conflitto bellico nel Pacifico e in Asia centrale. Infatti, oltre all'aumento del 400% delle importazioni di riso, ci sono stati altri casi analoghi nel 2012 che hanno visto la Cina come grande acquirente di beni.

In Australia due principali distributori di latte in polvere hanno riferito di non essere in grado di tenere il passo con la domanda cinese dei i loro prodotti.

I negozianti sono stati costretti ad imporre un limite nelle quantità acquistabili e ad introdurre un sistema di razionamento per cercare di soddisfare tutti i clienti.

Si potrebbe ipotizzare che i genitori cinesi siano diventati molto attenti all'alimentazione dei propri figli dopo lo scandalo del latte alla melanina, ma i costi aggiuntivi per queste manovre di importazione portano i prezzi finali molto lontani dalla capacità di acquisto del consumatore cinese.

Oltre l'apparente accumulo di scorte alimentari per grandi e piccini, i cinesi stanno puntando sul bene materiale per eccellenza: l'oro.

Anche in questo caso assistiamo ad un notevole salto nelle importazioni rispetto agli anni precedenti. In un solo mese nel 2012, i Cinesi hanno importato e accumulato più oro di quanto sia conservato nei sotterranei della Banca centrale europea.

La crescita delle scorte cinesi di oro è molto chiacchierata: nessuno sa stimare a quanto ammonti ma tutti concordano nel dire che si deve trattare di una quantità davvero enorme, che piazza le riserve auree della Cina al secondo posto in classifica, dopo quelle americane e prima di quelle tedesche. Tale quantità negherebbe la necessità di ulteriori acquisti. La motivazione ipotizzata quindi sarebbe la necessità di assicurare lo Yuan rispetto ad un Dollaro debole, con la possibilità di arrivare a scalzare la moneta americana dal suo posto privilegiato negli scambi internazionali.

Rimanendo sempre in tema di metalli, possiamo passare da quelli preziosi a quelli utili, quelli ad uso industriale: ferro e rame in primis.

Anche in questo caso, la forte domanda cinese ha fatto impennare il prezzo del ferro sui mercati, portandolo al massimo (153,90 dollari per tonnellata) degli ultimi 15 mesi. La spiegazione ufficiale sarebbe che la Cina sta preparando scorte in previsione di una ripresa economica, anche se è recente la notizia di un eccesso di materie prime in Cina.

Questo eccesso ha portato a conseguenze quasi ridicole: per fare posto alle scorte di metalli ed altre materie prime, in Cina si utilizzano parcheggi e granai, facendo pile alte quanto un edificio di tre piani.

 

Rimane la domanda
Anche trovando altri dati, la risposta dietro alle motivazioni dell'atteggiamento commerciale cinese è tutt'altro che chiara e gli interrogativi rimangono.

Perché aumenta di 4 volte la richiesta di riso? Perché continua ad importare cibo? Perché accumulare metalli quando ne ha già un'eccedenza? Perché questo accumulo d'oro? Per fare un semplice parallelo, nessuno di noi comprerebbe una quarta automobile se in famiglia solo in 2 hanno la patente...
Questi comportamenti sembrano non avere un senso. E' umano quindi pensare che ci sia "qualcosa che bolle in pentola". Data la situazione economica mondiale e la situazione dei debiti dei diversi stati, forse i Cinesi si stanno preparando ad un crollo dell'economia occidentale? Se così fosse la strategia cinese è chiara: puntare sulle commodity fisiche. Un atteggiamento che potremmo definide "da prepper".

Non mancano però quelli che rimescolano le carte in altro modo. La storia insegna che ogni grande crisi economica è stata tra i precursori di una guerra. Metalli con cui foraggiare l'industria bellica e cibo con cui sfamare la popolazione sarebbero allora due elementi strategici fondamentali in una simile situazione.


Differenze culturali.
Torna alla mente la frase di un uomo d'affari cinese, che confrontando la sua cultura con quella occidentale disse:


"Gli occidentali pianificano prendendo in esame al più il tempo della propria vita.

Noi Cinesi siamo abituati a ragionare in termini di dinastie".