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Se chiedete ad una persona qualsiasi quali strumenti ritengono essere la prima preoccupazione di chi è dentro al prepping ed al survival, la risposta quasi sicuramente sarà "armi". Accade quindi che i prepper siano facilmente visti come paranoici guerrafondai violenti. Ma non si può dare la colpa agli altri per il fatto di avere una visione distorta di ciò che non conoscono, e non si può dar loro torto se tutti gli esempi che hanno modo di vedere confermano questo punto di vista.

Chi infatti ha avuto modo di vedere la serie (brutta) "Doomsday's Preppers" del National Geographic non è riuscito a vedere una sola puntata senza che armi, munizioni e poligono di tiro venissero pesantemente pubblicizzate. Armi lunghe, corte, da taglio, improvvisate, da caccia e da guerra... ce n'era per tutti i gusti. Tuttavia, come la serie stessa ha avuto modo di mostrare, le armi portano anche, e soprattutto, molte grane, che impongono dei seri ragionamenti sul possesso e sull'utilizzo delle stesse.

Giocattoli pericolosi

In una puntata della serie, infatti, un prepper porta i figli a sparare nel deserto ed accade l'incidente: perde parte del pollice della mano destra sparandoci sopra. La situazione era a metà tra il tragico ed il ridicolo: il prepper è diventato un meme della rete in poco tempo ed è stato sia umiliato e preso in giro, sia incoraggiato e consolato.

 

Probabilmente ci sono diversi modi per descrivere quanto accaduto. Sicuramente è stata una colossale figura di legno di proporzioni epiche: si esce per far sfoggio del proprio arsenale e delle proprie capacità di macho combattente e ci si estirpa da soli il dito più importante della mano. E' stata anche una riguardevole dimostrazione di cosa accade quando non si rispettano i propri limiti e si vuole giocare con giocattoli troppo pericolosi. Ha dato l'ennesima conferma alle statistiche americane sul ferimento da armi da fuoco: la maggior parte di queste infatti non è dovuta a scontri a fuoco, ma ad incidenti domestici, paranoia, incuria e maneggio troppo disinvolto (dimostrando che se semplicemente ce ne fossero meno in giro ci sarebbero meno vittime).

 

La cultura del FarWest

La costituzione americana, ed in particolare il secondo emendamento, da la possibilità ai cittadini di detenere armi a scopo difensivo. Tuttavia è triste notare come questo diritto sia stato troppo spesso abusato e portato agli estremi limiti. Il film-documentario di Michael Moore "Bowling for Columbine" ha fatto luce su aspetti decisamente macabri, contraddittori e pericolosi della situazione negli Stati Uniti.

Parte tutto dagli USA: essendo il prepping una sub-cultura nata in quel continente è inevitabile che si porti addosso parte della mentalità americana, pregi e difetti. Non serve essere dei profondi conoscitori della cultura americana (e gli Americani stessi non potranno essere in disaccordo), basta aver visto una buona dose di film hollywoodiani per notare che ci sono idee, assunti, pensieri facilmente riconoscibili riguardo le armi da fuoco. Primo fra tutte è che ci sono situazioni che ne legittimano l'uso, successivamente non sono mai prese in considerazione le conseguenze dell'uso, infine "alla fine del film il cattivo deve morire" (a meno che non bolla in pentola il sequel).

Nulla di più distante dalla realtà: un'arma non è un mezzo per risolvere i problemi, bensì un modo per crearli.

Inoltre, è desolante vedere come la reale motivazione del massiccio ricorso preventivo alle armi sia dovuto alla certezza di essere affrontati e aggrediti dai propri simili e connazionali. Questo fatto da solo comunica quanto gli Americani stessi valutino fragile e "di facciata" la società in cui vivono.

 

Uno strumento diverso

Nessuna intenzione di demonizzare le armi a priori. Va infatti sottolineato che le armi sono uno stumento e, in quanto tali, non sono "nè buone nè cattive", ma il risultato dipende dall'uso che se ne fa. Tuttavia bisogna ricordare che l'utilizzo di armi da fuoco e di armi in genere ha quasi sempre delle conseguenze negative e non reversibili. Chiunque ne faccia uso deve essere consapevole delle conseguenze e della responsabilità che comporta ed essere disposto a sostenerle e farvi fronte.

Per questo è consigliabile rivolgersi a dei professionisti per dei corsi che non siano solo tecnica di tiro, ma che si spingano ben oltre. Tuttavia, un utilizzo "innocuo" delle armi in un confronto è quello di deterrente visivo, l'arma può essere anche solo mostrata per trasmettere il messaggio "ho questa con me e sono pronto ad usarla... ma non dobbiamo per forza arrivare a tanto". Questa situazione sicuramente richiede nervi d'acciaio in un confronto reale, ma può permettere di cavarsela senza conseguenze spiacevoli.

 

Armi nelle emergenze e per i prepper

Cosa possiamo dire quindi ai nostri soci yankee? Le armi in un contesto di emergenza sono un vantaggio? Di sicuro no, e la loro presenza in una situazione di forte stress e tensione non contribuisce che ad aggravare le cose.

E' giusto che un prepper prenda in considerazione l'uso ed il porto delle armi? Forse... dipende. E' innegabile: in alcuni casi, come quello della crisi economica in Argentina, il tasso di criminalità e microcriminalità tende a salire. Tuttavia la stessa cosa non è accaduta per ora in Grecia, nè ad Haiti durante il terremoto/tsunami. Il caso Sarajevo e Bosnia sono a parte, trattandosi di guerra. Va fatto presente che se lo scopo è quello della protezione di se stessi, dei propri cari e della proprietà ci sono altri validi metodi: non è necessario avere la possibilità di uccidere un aggressore per renderlo inerme.

Ed in un kit di sopravvenza che ruolo hanno le armi? A dire il vero... praticamente nessuno.

E pensare alle armi come strumento di caccia? Anche questo è molto discutibile. Se non siamo in una zona in cui abbiamo abbondanza di animali da preda, la cosa potrebbe non funzionare, ed i rischi che comporta fanno pendere la bilancia più per il no che per il sì.

 

Quindi le armi saranno bandite su prepper.it ?

No, affatto, ma saranno valutate da un punto di vista serio e maturo al riguardo. Come dicevamo prima le armi sono strumenti, ed uno strumento si valuta rispetto a come risponde rispetto alle necessità che si hanno. Abbiamo aperto una categoria dedicata per questo tipo di articoli, che non mancheranno. Prenderemo in considerazione tutti gli aspetti, accettando ed incoraggiando commenti e contributi degli esperti.

Non verrà sottovalutata, più in generale, l'oggettiva necessità di proteggersi, anche e soprattuto quando questo sarà percorribile senza l'uso di armi.

Tuttavia non potremo mai prescindere dal sottolineare i rischi e ad incoraggiare la responsabilità di tutti.