"Dalla notte di Natale 56.000 persone che risiedono in 18 Comuni dell’alto bellunese sono senza luce e privi di contatti con l’esterno. Distributori di benzina, banche, negozi, ristoranti sono tutti chiusi. Ci sono problemi in alcune case di riposo per anziani. I cittadini hanno fatto incetta di candele e generi alimentari. Praticamente impossibile telefonare o connettersi in rete. Oltre ai disagi ed i rischi per i più deboli e gli anziani che non hanno abitazioni con stufe a legna, quanto sta accadendo rischia di rappresentare un colpo mortale per l’economia turistica del Cadore edintorni, già colpite dalla crisi economica".
Ma è possibile avere dati precisi dalle previsioni meteo? E con quali limitazioni?
Previsioni e temperature
Uno dei temi più cari a chi si interessa di previsioni meteorologiche e' la possibilità di prevedere l'andamento delle temperature con l'anticipo di settimane se non mesi, si tratta in questo caso delle previsioni stagionali. Sono strumenti utili ma vanno adoperati con grande cautela, specialmente nell'ottica di preparazione alle emergenze. Senza entrare nel dettaglio dei modelli matematici che vengono utilizzati per simili proiezioni (argomento decisamente complesso per essere trattato in poche righe), è importante sottolinearne un aspetto: per quanto grande possa essere, la capacità di calcolo a disposizione ha dei limitati. Questo significa che occorre scendere a compromessi.
Concorrono alcuni fattori: la durata complessiva della previsione, la grandezza della zona in cui fare la previsione, la frequenza temporale (avere un dato ogni X ore) e la risoluzione spaziale (quanto sono grandi i "quadrati" in cui dividiamo la zona). Più è grande uno di questi numeri, più dovremo rimpicciolire gli altri. Sette giorni sono già considerati un temo lungo, tre ore sono una frequenza normale, la zona potra essere divisa in quadrati da 20km di lato fino o a 120km, a seconda.
Parlando di previsioni che si spingono a diverse settimane il dato che si ottiene sarà necessariamente una media di moltissimi dati. La media, in quanto tale, può discostarsi molto dal dato reale che avremo in un dato momento. Questo vuol dire che al suo interno possono presentarsi eventi magari molto brevi ma intensi. Potremmo avere gelate molto forti ma molto brevi in una zona confinata che possono rappresentare un forte rischio per chi non sia preparato, ma che sarebbero praticamente invisibili a un modello stagionale. Praticamente nessuna previsione a lungo termine e' utile per prevedere bruschi cali di temperatura.
Come prepararsi allora?
Al di la del comune buonsenso occorre tenere sotto controllo la propria area di interesse attraverso alcune delle numerose informazioni che vengono messe a disposizione e su internet. Un dato utilissimo e' l'evoluzione della temperatura al livello di 850 hPa (temperatura prevista alla quota presso cui si misura una pressione atmosferica di 850 hPa che, pressapoco a 1500 metri). Questo dato non è influenzato da fattori legati alla presenza di città ecc. ed e' rappresentativo di quanto accadrà al suolo.
Per trovare queste carte si può cercare su Google "850 hPa temperature GFS". La sigla GFS si riferisce a un modello di previsione atmosferica molto usato, specialmente per la previsione a medio termine. Come mettere insieme le informazioni sul cambiamento climatico e la necessità di prepararsi ?
È opinione condivisa che potremo aspettarci nel corso dei prossimi anni fenomeni intensi, per questa ragione occorre prendere confidenza con gli strumenti di previsione a medio/breve termine (libri, articoli, corsi, conferenze) e usarlo nella pratica quotidiana esattamente come si legge il giornale. All'inizio può sembrare complesso ma con un po' di esercizio quotidiano diventerà molto naturale.
Paolo Andrea Gemelli, metereologo, per Prepper.it