A 6 mesi dallo scampato conflitto Coreano, questo appare decisamente più credibile e pericoloso, se non altro perchè molto più vicino a casa nostra. Tuttavia le similitudini non mancano e gli attori di questo nuovo teatro di guerra sono sempre gli stessi, con qualche "ospite d'onore" in più a complicare la situazione ed alzare la posta in gioco.
Le spinte verso una guerra.
Economisti e storici sono concordi nel sostenere che la seconda querra mondiale sia stata in buona parte anche dovuta alla crisi del 1929. Non sono pochi quelli che ritendono che l'attuale crisi economica mondiale possa essere il preludio di un'altra guerra molto estesa che punti (anche) a sbloccare la situazione.
Sono circa 10 anni ormai, dal fatidico 11 settembre, che periodicamente nel mondo si scatenano conflitti armati di vario tipo e natura. Molti di questi sono fatti per "scopi umanitari" quale "l'esportazione della democrazia" (leggi spartirsi le risorse naturali di un paese ed i contratti per la ricostruzione) ma al tempo stesso sono manovre attraverso cui le diverse potenze estendono la loro influenza sugli altri paesi in modo più o meno brusco, specie quando le vie economiche diventano troppo lente od impraticabili.
In questi anni i conflitti hanno assunto peso e rilevanza. Le prime guerre erano limitate geograficamente, estremamente lente e protatte nel tempo, e dalrisultato era piuttosto scontato. Nel tempo la tensione del conflitto si è estesa a più paesi, coinvolgendo più superpotenze. La sensazione è che questa spinta verso la risoluzione armata dei conflitti (siano essi economici o politici) o diventi di anno in anno più forte.
Nuovi attori, nuovo palcoscenico.
Come per l'allarme del conflitto Coreano, anche in questo caso assistiamo ad un teatro di guerra "preso in prestito". In Corea lo scontro non sarebbe stato solo Nord-Sud, ma soprattutto delle superpotenze alleate che andavano ascontrarsi in casa d'altri: USA, Russia, Cina.
La situazione si ripete in modo simile in Siria, ma in questo caso sono stati invitati alcuni nuovi attori, e sono pezzi da 90: Israele in testa, seguito a ruota dall' Iran che pare stia anche lavorando alla bomba atomica... I due da tempo asettano il momento giusto per uno "showdown".
Cosa aspettarsi?
Anche in questo caso è molto difficile prevedere gli andamenti anche a breve termine. L'elevato numero di attori ed i diversi interessi in gioco rendono ogni pronostico probabile quanto un terno al lotto.
Da quanto possiamo vedere oggi comunque non c'è molto da sperare. USA e Israele hanno fatto simulazioni di lancio missili proprio in quella zona del mediterraneo. Il lancio non è preceduto da nessun avviso ed è stato osservato con grande allarme dalla Russia. Un gesto simile può essere interpretato come una gravissima provocazione (simile alla crisi dei missili a Cuba nel 61) o ad una prova generale prima dell'attacco vero e prorpio.
Links: