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Pronto Soccorso

20161227 DisinfezioneUna delle principali necessità di pronto soccorso che si possono verificare durante le attività all'aperto (e non solo) è quella di dover trattare una ferita, come un piccolo taglio. In questi casi è sicuramente indispensabile avere con se un kit di primo soccorso con il necessario per poter trattare questo tipo di ferite, e soprattutto poter disinfettare la parte coinvolta per evitare complicazioni.
Ma come? Vediamo alcuni recenti studi in questo campo che ci danno preziosissime indicazioni.

Iodopovidone.
Tutti dovrebbero conoscere lo Iodopovidone, commercializzato con nome "Betadine". Da un lato questo disinfettante liquido ha molti utilizzi, compreso quello di potabilizzare l'acqua. Al pari del Mercurocromo colora i bordi della ferita, può rendere più difficile la valutazione della stessa dopo l'uso. Oltre a questo c'è un nuovo contendente in scena: la soluzione di Clorexidina e Alcool.

Clorexidina
La Clorexidina si trova in commercio in un misto di 2% di principio attivo in una base alcoolica (Alcool Isopropilico al 70%). Molti studi hanno dimostrato che questo composto è superiore allo iodopovidone, ad esempio in uso chirurgico quando si tratta di preparare un pazienze ad un intervento chirurgico, per disinfettare la pelle sana. Viene usata anche in camapo odontoiatrico dopo estrazioni o interventi a bocca e gengive.

Come scegliere e cosa fare
Il primo soccorso è per antonomasia il campo in cui non ci si improvvisa e non si "copia". Tutto quello che si fa impone la massima serietà e competenze, quindi si ha la massima responsabilità per ogni conseguenzadi ogni nostra azione. Chiarito quindi che non ci deve neppure passare per la testa di suturare una ferita se non siamo chirurghi, ci sono comunque delle nozioni che vale la pena avere per fare la cosa giusta al momento giusto, ma sempre con la testa.

  • Soluzione Fisiologica: è lo strumento migliore per lavare le ferite. Si irriga con abbondante soluzione fisiologica la ferita in modo che l'azione meccanica porti via lo sporco ed eventuali corpuscoli estranei (polvere, terra, ecc.). Dopo questa operazione si passa a disinfettare con uno dei successivi prodotti.
  • Clorexidina: va benissimo per disinfettare cute sana. Per la cute lesa si preferisce usare una versione a bassa concentrazione del prodotto, poichè l'alcool isopropilico su una ferita aperta è doloroso e denatura i tessuti. In alternativa ci sono delle valide formulazioni che sostituisco alla base alcolica una acquaosa con sali quaternari d'ammonio (Farvicett). La sua efficacia perdura nel tempo. Da non usare in presenza di sapone e/o acqua: va diluita solo con acqua distillata.  Non va conservata in bottiglie col tappo di sughero
  • Iodopovidone: va bene per la cute sana, e per la cute lesa. Potrebbe avere un'efficacia minore della Clorexidina, in particolare in presenza di grandi quantità di materiale organico (ne va usato molto!) e l'effetto è più a breve termine. Alcuni ceppi dello Staffilococco sono resistenti. Da conservare sotto il 43°.
  • Perossido di Idrogeno 3% (acqua ossigenata H2O2): Dà migliori risulati sugli strumenti e sulle superfici. Può dare problemi di incompatibilità se usato in combinaizone con altri prodotti, quindi è necessario un lavaggio con abbondante fisiologica sterile dopo l'uso. Inoltre può corrodere i tessuti morti... ma anche parte di quelli vivi.

Tirando le somme
Resta inteso che questo, come molti altri, è un settore in cui si continua a migliorare, quindi non dobbiamo intendere le informazioni qui contenute come definitive ed eterne. Resta inteso che un buon prepper deve sentirsi tenuto a frequestare un corso di primo soccorso presso enti certificati come la Croce Rossa e ANPAS per ricevere la necessaria formazione e mai e poi mai improvvisarsi o basarsi su quello che si vede in TV o si trova in rete.

Contributo di Roverino per Prepper.it

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