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20140124-meteoestremoFreddo polare negli stati uniti, temperature torride in Australia... Contemporaneamente!! Una volta si diceva "non c'è più la mezza stagione", ora pare che più passi il tempo e più si vada verso stagioni estreme. Queste situazioni metereologiche poi, portano con se disastri e disagi: dalle alluvioni (complice il dissesto idrogeologico), alle gelate, a temperature che presentano fattori di rischio per la salute.

A questo punto prevedere il tempo non basta. Gli effetti che questi eventi comportano vanno necessariaemnte presi in seria considerazione, e con essi la necessità di prendere le contromisure sugli effetti diretti ed indiretti che essi potranno avere su di noi, sulle infrastrutture, sulle nostre vite

 

Un inverno che non c'è

Quello di quest'anno potrebbe dirsi un inverno assente. Almeno per quanto ci riguarda. Almeno per ora...
Decisamente diversa la prospettiva per il nord degli Stati Uniti colpiti da temperature decisamente sotto la media del periodo (-16°) . A far da controcanto a tutto ciò l'onda tra di calore che ha colpito l'emisfero australe (+40°). Chiedersi il perché di situazioni tanto diverse e' normale ma nel rispondere vi proponiamo una prospettiva diversa, che si allontani dal mero aspetto tecnico.

 

Affrontare il riscaldamento globale

Ciascuna di queste situazioni trova una spiegazione relativamente semplice in un legame causa - effetto con l'aumento globale delle temperature. Prescindendo dai meccanismi che hanno generato questi fenomeni (la cui spiegazione esula dalle possibilità di un breve
articolo) il segnale che deve essere colto e' uno solo: stiamo toccando con mano gli effetti del riscaldamento globale.
Qualunque siano le azioni che verrano intraprese (o meno), nel corso dei prossimi anni dovremo inevitabilmente confrontarci con fenomeni intensi e inattesi.
Nel tentativo di mitigare gli effetti di un evento negativo la comunicazione ha un ruolo primario e, per questo, credo che metabolizzare lo stato delle cose sia il primo passo per agire efficacemente.

 

mappa delle "anomalie metereologiche" nel mondo nel 2013.

 

Queste pagine vogliono essere il posto più adatto per parlare di preparazione di scenari: quanto successo negli Stati Uniti offre uno spunto di riflessione. Settimana scorsa le piogge che si sono abbattute sulla Liguria ne stanno mettendo a nudo le criticità logistiche e l'ondata di calore Australiana ci riporta alla mente l'estate del 2003. Senza dimenticare l'attività solare che in questi giorni ha ricordato la precarietà dei sistemi elettrici, la presa di coscienza sul cambiamento delle "condizioni al contorno" pare inevitabile.

Di fronte a una così spiccata variabilità gli stessi modelli di previsione diventano meno affidabili specialmente per quanto riguarda gli effetti di un fenomeno piuttosto che sul l'evoluzione del fenomeno stesso. Nessun computer sarà in grado di prevedere il cedimento di una frana o i problemi legati a improvvise ondate di freddo o caldo.

Il senso del soffermarsi a parlare di eventi estremi e' prendere atto che possono accadere e agire ipotizzando scenari su cui lavorare. Senza questo passaggio la scienza e fine a se stessa.

 

Paolo Andrea Gemelli, metereologo, per Prepper.it

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